Ecclesiastico (n. Roma 1230 circa - m. Perugia 1305), figlio di Gentile e di una Costanza; dopo gli studî a Parigi, fu (1262) nominato cardinale diacono di S. Maria in Portico da Urbano IV e, due anni dopo, rettore del Patrimonio della Chiesa in Tuscia. Durante il pontificato del suo parente Niccolò III, fu personaggio molto influente nel Sacro Collegio e tentò di opporsi nel conclave di Viterbo all'elezione di un papa favorevole ai Francesi. Fu in tale circostanza imprigionato dagli Annibaldi (1281) e ottenne la libertà da Martino IV, eletto papa dopo sei mesi di riunioni del conclave a Viterbo. Dopo l'abdicazione di Celestino V, favorì la nomina di Bonifacio VIII. Dopo il conclave di Perugia (1305), morì senza aver voluto ratificare l'elezione di Clemente V. Fu anche scrittore di opere teologiche e decretalista insigne.