Poeta e critico inglese (Laleham 1822 - Liverpool 1888). Esordì come poeta: The strayed reveller and other poems (1849, anonimo), Empedocles on Etna and other poems (1852, anonimo, dove l'influsso di Byron, evidente nelle prime poesie, ha fatto luogo a quello di Wordsworth e specialmente di Goethe), Poems (1853, 1a serie; 1855, 2a serie), New poems (1867). Per dieci anni (dal 1857) occupò la cattedra di poesia a Oxford, propugnando canoni classici contro il romanticismo. Orientatosi sempre più verso la critica, scrisse tra l'altro: On translating Homer, 1861; Essays in criticism, 1865; Culture and anarchy, 1869; Discourses in America, 1885; Essays in criticism: second series, 1888. Coi suoi attacchi contro il materialismo e il "filisteismo" (Philistinism, parola da lui messa in circolazione in Inghilterra) dell'epoca vittoriana, contribuì potentemente alla cultura del suo paese facendo conoscere i grandi scrittori stranieri tra i quali G. Leopardi. Ispettore scolastico (1851-1886), viaggiò all'estero riportandone relazioni importanti per la storia della pedagogia. Tra gli scritti politici: England and the Italian question (1859), in favore dell'indipendenza italiana.