ALBUQUERQUE, Mattia de
Generale portoghese, nativo di Pernambuco, nella capitaneria omonima del Brasile, della quale la sua famiglia era donataria. Nel 1628 ne ebbe il governo, con il comando delle truppe destinate a fronteggiare l'invasione degli Olandesi. Non riuscì nel '30, per la pochezza delle sue forze, a impedire la presa di Olinda e di Recife; ma, con abile manovra, si ritirò e fortificò nell'Arraial do Dom Jesùs, attendendovi i soccorsi inviati dall'Europa. Giunti i quali, egli, nominato maestro di campo generale, e forse soprattutto dei tercios napoletani comandati dal Sanfelice di Bagnoli, guidò il grandioso esodo degli abitanti di Pernambuco verso Alagoas. Nel 1635, fu privato del comando, dato a Roias y Borja, e nel 1636 ritornò a Lisbona, ove giacque in carcere per accuse relative al suo governatorato e alla sua azione militare. Liberato nel 1640, per la rivoluzione che portò al distacco del Portogallo dalla Spagna, A. succedette al conte d'Obidos nel comando di una divisione dell'esercito portoghese; si segnalò per la presa di Almendral, Alconchel, Villanueve del Fresno e altre piazze forti dell'Estremadura; e infine, nel 1644, a Campo Mayor, ottenne la vittoria decisiva sulle armi spagnole, battendo il generale napoletano Torrecuso, che già aveva militato sotto di lui nelle campagne del Brasile. L'A., che era stato nominato da Giovanni IV conte di Allegrete e grande di Portogallo, morì a Lisbona nel 1646.
Bibl.: Duarte de Albuquerque, Memorias diarias da guerra do Brazil, Madrid 1654.