matto
Aggettivo verbale, usato come participio passato di ‛ mattare '; vale " vinto " (Parodi), in Detto 361 Perch'Amor m'aggia matto / ... Ragion... / ad amo... / non m'ha crocco. Ma non è escluso che il termine risalga all'espressione in uso nel gioco degli scacchi " dare scacco matto a qualcuno " (v. voce seguente).
Con tale valore il verbo è documentato anche in Boccaccio Filocolo IV 96 4 " Il castellano lieto cominciò a ridere, veggendo ch'egli matterà Filocolo, dove Filocolo avria lui potuto mattare; e dandogli con una pedona pingente scacco, quivi il mattò ".