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BEL, Mátyás

di Emma Bartoniek - Enciclopedia Italiana (1930)
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BEL, Mátyás

Emma Bartoniek

Erudito ungherese, nato a Ocsova nel 1684, morto a Presburgo nel 1749. Laureatosi in medicina e poi in teologia a Halle (1704-1707), tornò in Ungheria dove insegnò nella scuola di Beszterczebánya (1708-14); divenne poi rettore della scuola luterana di Presburgo, finché nel 1719 fu nominato pastore evangelico, carica che mantenne fino alla morte. Accanto alla cura delle anime, svolse un'intensa attività scientifica e pedagogica. Sull'opera sua ebbe influenza decisiva la scuola di Halle. Di fronte al freddo dogmatismo egli proclamò e accentuò lo spirito pratico del pietismo, per cui ebbe a soffrire persecuzioni da parte dei confratelli ortodossi della chiesa luterana. Notevole lo sviluppo che prese, sotto la sua direzione, la scuola di Presburgo.

Nell'erudizione, B. fu fautore della scuola tedesca dei cosiddetti poliistorici. Si occupò delle scienze più varie e fra le sue numerose opere, rimaste in gran parte manoscritte, si trovano trattazioni di teologia, di grammatica, di storia della lingua, di lessicologia, di storia della Chiesa, di geografia, di storia naturale, di chimica,. d'agricoltura e di medicina. Sua opera principale è la Notitia Hungariae, in massima parte ancora inedita, nella quale intendeva dare un quadro storico, linguistico, fisico, politico, geografico, etnografico, economico e medico dell'Ungheria del suo tempo. Il materiale, col quale intendeva realizzare tale vastissimo piano, fu raccolto in parte da lui stesso, in parte dai suoi discepoli; tale materiale è anche ora una vera miniera di dati storici sull'Ungheria. Egli fu attaccato dai suoi nemici che lo accusarono di spionaggio a proposito dei suoi lavori topografici, ma il re Carlo III (l'imperatore Carlo VI) e il palatino d'Ungheria gli furono favorevoli e lo appoggiarono. Grande merito del B. è inoltre una raccolta di fonti storiche, di cronache e di documenti, una parte dei quali fu pubblicata nel 1745-1761 a Vienna col titolo di Apparatus. È suo merito inoltre l'aver educato tutta una schiera di studiosi ungheresi luterani e l'averne organizzato il lavoro. Il B. va considerato come lo spirito più universale della scienza ungherese del sec. XVIII.

Opere edite: Notitia Hungariae Novae, voll. 5, Vienna 1735-42, alla quale va aggiunto il Prodromus, pubblicato a Norimberga nel 1723; Apparatus ad historiam Hungariae, voll. 2, Presburgo 1735-46. Fu redattore nel 1721 della rivista Nova Posoniensia che si pubblicava a Presburgo.

Bibl.: B. Homán, A forráskutatás és forráskritika története Magyarországon, Budapest 1926; L. Haan, Bél Mátyás, Budapest 1876. Per la biografia v. anche S. Mörki, in Paedagogiai Plutarch, Budapest 1886, I.

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Vocabolario
bèl paése
bel paese bèl paése (o belpaése) locuz. usata come s. m. – 1. Nome attribuito per antonomasia all’Italia, per ricordo dei noti versi di Dante («Del bel paese là dove ’l sì sona», Inf. XXXIII, 80) e del Petrarca («il bel paese Ch’Appennin...
il più bèl fiór ne còglie
il piu bel fior ne coglie il più bèl fiór ne còglie. – Motto dell’Accademia della Crusca, stabilito nella seduta del 14 marzo 1590; il motto (che adatta un emistichio del Petrarca «e ’l più bel fior ne colse», Canz. LXXIII, 36) è sovrapposto...
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