RAKOSI, Mátyás
Uomo politico magiaro, nato ad Ada (Bács-Bodrog) il 9 marzo 1892. Aderì ancora studente al partito socialdemocratico e, fatto prigioniero in Russia durante la prima guerra mondiale, alla fine del conflitto prese contatto con Lenin entrando nelle file del partito comunista bolscevico. Rientrato in Ungheria, il 10 novembre 1918, fu, insieme a B. Kun, uno dei fondatori del partito comunista ungherese e in tale qualità dal marzo all'agosto del 1919 fu uno degli esponenti di governo del regime rivoluzionario. Dopo il crollo di questo, si rifugiò in Austria, da dove fu poi espulso verso la Russia, dove dal 1920 al 1924 fu segretario generale del Comintern. Inviato a Budapest a riorganizzarvi il partito comunista, vi fu arrestato nel settembre del 1925 e poté essere liberato e consegnato ai sovietici solo nell'ottobre del 1940, insieme a Zoltan Vas, in cambio delle bandiere magiare prese dalle truppe russe nel 1849.
Rákosi tornò nuovamente in patria sulla scia delle truppe sovietiche nel dicembre 1944 e subito gli fu affidata la carica di segretario generale del partito comunista, cui unì dal 15 novembre 1945 al 14 agosto 1952 quella di vice primo ministro e, quindi, quella di primo ministro sino al 4 luglio 1953, quando lasciò ogni incarico governativo; nel luglio 1956, non essendosi adeguato agli orientamenti del 20° Congresso del partito comunista sovietico, dovette dimettersi e fu esiliato nell'URSS. Nell'aprile 1958 N. S. Chruščëv gli fece carico pubblicamente di essere responsabile, per il suo estremismo stalinista, dell'insurrezione del 1956.