BLONDEL, Maurice
Pensatore francese, nato a Digione il 2 novembre 1861. Fu allievo di Ollé-Laprune e di Boutroux e nel 1893 si addottorò alla Sorbona con la sua tesi su l'Action (v. sotto). Dal 1897 è professore di filosofia all'università di Aix.
Fra i pensatori francesi contemporanei, è uno dei più significativi, profondi e originali. L'intento della sua meditazione è la fondazione di una filosofia concreta, che non escluda una scienza del pensiero e dell'idea, né si limiti a essa, ma la comprenda e la integri in una scienza della vita e dell'azione.
La massima istanza del pensiero moderno è per il B. l'esigenza di una conoscenza reale (come egli chiama, col Newmann, la conoscenza che attinge il possesso e la presenza reale dell'essere, in opposizione alla conoscenza nozionale), che sia una vera esperienza metafisica degli esseri e di Colui che solo è di ogni essere il principio, la legge e il fine. Una siffatta esperienza metafisica è l'azione, nella pienezza del suo effettivo svolgimento e del suo rigoroso determinismo, a cui nessuno si sottrae, perché nulla dispensa e nessuno può dispensarsi dall'agire; perciò il B. nella sua tesi (L'Action, Essai d'une critique de la vie et d'une science de la pratique, Parîgi 1893; trad. ital., Firenze 1921), che è finora l'espressione più completa del suo pensiero e il suo capolavoro, ha studiato l'azione non soltanto da un punto di vista morale, ma come un metodo, anzi il metodo per eccellenza della conoscenza realistica. L'azione è per il Blondel il confluire in noi del pensiero e della vita, dell'originalità individuale e dell'ordine totale, della scienza e della fede, è quella che costituisce l'unità concreta di ciascun essere assicurando la sua comunione con tutti e con tutto: quasi luogo geometrico d'incontro del naturale, dell'umano e del divino.
Ma non è a credere che il B. intenda svalutare l'intelligenza: della quale, anzi, si preoccupa di rivendicare, sia contro il formalismo intellettualistico, sia contro il falso misticismo dell'intuizionismo e il relativismo pragmatistico, il senso e l'atto pieno e concreto: che però non si riduce, per il B., alla conoscenza nozionale. In un saggio su Les principes élémentaires d'une logique de la vie morale (in Biblioth. du congrès internat. de philos., III, Parigi 1903; trad. ital., Roma 1922), egli cerca di mostrare come le leggi, per sé "acosmiche", della logica astratta, per avere validità reale, debbano farsi rientrare nell'organismo totale del movimento della vita, come mezzi per sorpassare il dato e costituirne la materia delle risoluzioni che impegnano il destino umano, fino all'unica alternativa assoluta riguardante i fini supremi. Ma specialmente in uno studio di alto valore speculativo su Le procès de l'intelligence (Nouvelle Journée, aprile-sett. 1921; in vol., Parigi 1922) dimostra, insieme, l'incommensurabilità della conoscenza nozionale e di quella reale, e la solidarietà delle loro funzioni inconfondibili, la cui eterogeneità è condizione affinché siano salvaguardate a un tempo l'essenziale dipendenza e l'autonomia reale dell'agente spirituale, e l'intelligenza possa conseguire il suo fine ultimo, che è la realizzazione dell'unità, dell'Unum sint, "che consuma la destinazione degli esseri spirituali". Ivi il B. mette in luce i momenti e i gradi - dalla conoscenza per affinitatem, per inclinationem, per compassionem, per passionem, alla conoscenza per actionem e per connaturalitatem o per amorem et caritatem - onde si attua l'intelligenza nel senso pieno e forte che egli mira a ristabilirne.
Non si può dar qui un'adeguata idea del fecondo rinnovamento di prospettiva 1iei problemi dei rapporti fra filosofia e apologetica (v. gli scritti del B. raccolti sotto il titolo Histoire et dogme, La Chapelle-Montlingeon 1904; trad. ital., Firenze 1922), fra filosofia e mistica (v. Le probl. de la mistique, in Cahier de la Nouv. Journée, n. 3, 1925), come in questioni sociali, artistiche e di storia della filosofia, che si deve al Blondel.
Per la bibliografia completa delle opere del B. v. O. Arcuno, La filos. dell'Azione e il pragmatismo, Firenze 1924. Oltre le op. cit. nel testo si ricordi ancora, del B.: Les conclusions d'une expérience personnelle (a prop. dell'Action française), in Cahier de la Nouv. Journée, n. 10, 1927 (sotto pseudon. Marcel Bréton), e Patrie et Humanité, Lione 1928.
Bibl.: Thamiry, Les deux aspects de l'Immanence et le probl. religieux, Parigi 1908; Alberto e Augusto Valensin, Immanence, doctrine et méthode, in Dictionnaire apolog. de la Foi Catholique, ediz. del 1912; E. Grassi, La più recente attività della filosofia dell'azione, in Riv. di filosofia, 1928; F. Lefèvre, L'itinéraire philosophique de M. Blondel, Parigi 1928.