HEWLETT, Maurice Henry
Romanziere e poeta inglese, nato a Addington (Kent) il 22 gennaio 1861, morto a Broadchalke, presso Salisbury, il 15 giugno 1923. Compiuti gli studî di giurisprudenza, tenne varie cariche nella magistratura e fu infine Justice of peace nel Wiltshire. Buon conoscitore dell'Italia, esordì con saggi, traduzioni e versi d'argomento italiano; ma fu The Forest Lovers, romanzo d'ambiente medievale inglese (1898), ricco di vitalità e di movimento, che gli diede fama. Tra parecchi altri romanzi (The Stooping Lady, 1907; Mainwaring, 1921, ecc.) mostrò particolare tendenza per il romanzo storico (Richard Yea-and-nay, 1900, e The Queen's Quair, 1904, su Riccardo Cuor di Leone e Maria di Scozia). Scrisse anche numerosi saggi e novelle in cui gli argomenti italiani hanno molta parte. Nelle poesie, specie in Songs and Meditations (1897), Artemision (1909), come nel dramma pastorale Pan and the Young Shepherd (1898, rappresentato a Londra nel 1905), il H. tende a una forma di paganesimo che in lui, come in altri suoi contemporanei, è tutto esteriore, ma compie funzione di freno artistico, portando il poeta verso una forma neoclassica. Questa tendenza si attenuò nelle poesie dell'ultimo periodo (v. particolarmente Flowers in the Gras, 1920). Nella sua produzione abbondantissima, il H. appare come un ricercatore ed esperimentatore, ma l'opera sua, sempre sorretta da un gusto molto fine, rivela un saldo e autentico temperamento d'artista.
Opere: Oltre alle già citate, ci limitiamo a ricordare: Earthwork out of Tuscany. Impressions and Translations (1895); The Fool Errant (romanzo, 1905); Mrs Lancelot (romanzo, 1912); Thorgils and Treadholt (imitazioni di saghe norvegesi, 1917); The Village Wife's Lament (poesie, 1918); In a Green Shade: a Country Commentary (1920); Wiltshire Essay's (1922); Extemporary Essays (1923); Last Essays (postumo, 1924); ecc.
Bibl.: H. Newbolt, New Paths on Helicon, Londra 1927; F. T. Cooper, Some English Story Tellers, Londra 1913; C. L. Hind, Authors and I, Londra 1921; e articoli nei seguenti periodici: Adelphi, II, Londra 1924, p. 244; New York Times, 19 agosto 1923, p. 2.