RAYNAUD, Maurice (XXVIII, p. 881)
Dal morbo di R., affezione ad eziopatogenesi non ancora chiarita, si distingue oggi il cosiddetto "fenomeno di R. secondario", provocato da cause note: presenza di costole cervicali soprannumerarie, traumi professionali (uso del martello pneumatico) o accidentali, lesioni nervose, arteriopatie ostruttive, intossicazioni e altre malattie (leucemie, emoglobinuria parossistica, malaria, ecc.).
Tanto nel morbo di R. propriamente detto (o fenomeno di R. primitivo) quanto nel fenomeno di R. secondario il quadro clinico è dominato da ricorrenti crisi vasospastiche - di regola a carico degli arti superiori, più raramente di quelli inferiori - che decorrono caratteristicamente in tre fasi successive: una ischemica, con intenso pallore e raffreddamento di una o più dita delle mani (la sindrome è per lo più bilaterale), una cianotica (o asfittica), in cui la cute assume un colorito violaceo e le dita divengono doloranti, e infine una fase dilatatoria, durante la quale si ripristina la normalità della circolazione sanguigna e la cute si arrossa e si riscalda.
La terapia del fenomeno di R., primitivo e secondario, può essere medica o chirurgica. Nella semplice espressione primaria, che è la più comune, sono indicati gli ormoni sessuali, i ricostituenti, i sedativi, la vitamina D; nei casi più gravi, con tendenza alle lesioni distrofiche, si può ricorrere alla terapia chirurgica, rappresentata dalla denervazione simpatica dell'arto superiore o, nei rari casi che interessano gli arti inferiori, dalla ganglionectomia lombare.
In caso di fenomeno di R. secondario la terapia mira a rimuovere la causa determinante, cioè a curare o rimuovere le lesioni ossee, nervose o arteritiche, gli stati tossici o infettivi, ad allontanare dalle occupazioni lavorative dannose.
Bibl.: M. Rosselli e coll., La terapia delle malattie vasali periferiche, Napoli 1950; E. V. V. Allen e N. W. Baker-Hines, Periferal vascular diseases, Londra 1955.