THOREZ, Maurice
Capo del Partito comunista francese, nato a Noyelles-Codault (Pas-de-Calais) il 28 aprile 1900 da famiglia di minatori. Militante sindacalista, entrò, nel marzo 1919, nella SFIO, che abbandonò l'anno dopo per aderire al Partito comunista, del quale divenne, a partire dal 1930, segretario generale. Deputato di Ivry-sur-Seine per le legislature del 1932 e 1936, accoppiò una battagliera attività parlamentare (assertore del Fronte popolare, non partecipò tuttavia al governo) con la direzione del partito e la partecipazione al Komintern (e poi al Kominform). Dopo essere stato sostenitore della politica di forza contro il fascismo, a seguito del patto di non aggressione tedesco-sovietico dell'agosto 1939 e della politica anticomunista di Daladier ritornò alla vecchia tesi della guerra imperialistica estranea agl'interessi del proletariato e, attestazione clamorosa di tale concezione, abbandonò il proprio reggimento per trasferirsi a Mosca.
Annullata, subito dopo la liberazione della Francia, la condanna per diserzione inflittagli il 25 novembre 1939 dal tribunale militare di Amiens, Thorez rientrò dalla Russia il 27 novembre 1944, riprendendo il suo posto di capo nel partito, del quale già tre giorni dopo, in un notevole discorso al velodromo d'inverno, fissava le nuove mete: prosecuzione della guerra fino all'ultimo e realizzazione di una larga unità democratica nella nazione. Membro dell'Assemblea consultiva e, successivamente, deputato della 4ª circoscrizione della Senna, Thorez è stato ministro di stato nel gabinetto De Gaulle (21 novembre 1945-20 gennaio 1946) e vicepresidente del consiglio in quelli Gouin e Bidault. Di nuovo ministro di stato nel gabinetto Ramadier (22 gennaio 1947), ha abbandonato il governo il 4 maggio 1947, iniziando la nuova politica antigovernativa del Partito comunista francese.