KAGEL, Mauricio Raul
Compositore, direttore d'orchestra e uomo di teatro argentino, nato a Buenos Aires il 24 dicembre 1931 da una famiglia israelita. Dopo aver studiato privatamente il pianoforte, il violoncello e l'organo, e frequentato l'università della città natale, iniziò nel 1954 l'attività musicale fondando l'orchestra da camera del Teatro Colón, dove lavorò dapprima come maestro sostituto e poi anche come direttore d'orchestra. Trasferitosi in Germania nel 1956, ben presto si distinse per i molteplici interessi nel campo delle avanguardie musicali, diventando nel 1959 direttore del Kölner Ensemble für Neue Musik. La sua notorietà internazionale ebbe inizio nei primi anni Sessanta, quando partecipò attivamente alle esperienze della scuola di Darmstadt, nella quale fu docente fra il 1960 e il 1966. Nel 1965 fu anche negli Stati Uniti come visiting professor all'università di Buffalo. Premio Kussevitzky nel 1956, nel 1967 fu chiamato a insegnare alla Film und Fernsehakademie di Berlino, della quale fu direttore nel 1969, anno in cui ebbe anche la direzione dell'Institut für Neue Musik e dei Kölner Kurse für Neue Musik di Colonia, sua città di elezione.
Nel complesso paesaggio delle avanguardie musicali del secondo dopoguerra, e in particolare di quelle che scelsero i famosi Ferien Kurse di Darmstadt come osservatorio privilegiato delle radicali esperienze della Neue Musik, K. si è imposto fin dagli anni Sessanta come uno dei più originali compositori, sia per la varietà degli interessi creativi (che vanno dalla pratica musicale a quella del cinema e della televisione, non di rado programmaticamente intrecciate) sia per la fantasiosa forza di provocazione esercitata sui pubblici più diversi, non di rado coinvolti in sarcastiche e divertenti rinunce a qualsiasi ritualità concertistica e rappresentativa. La propensione di K. al surrealismo, allo scherzo dissacrante, alle deformazioni grottesche dei linguaggi musicali storicizzati è tale che ogni suo lavoro appare estraneo a qualsiasi soluzione sistematica, in questo assai affine alle manifestazioni di scetticismo nihilistico dell'americano J. Cage.
A partire da Heterophonie (1961) e soprattutto dal singolare Match (1964) per due violoncelli e percussione, si assiste a una sorta di teatro musicale senza parole in cui ha assoluta prevalenza la tendenza programmatica all'improvvisazione gestuale e alla sorpresa uditiva, e dove ogni evento sonoro, anche se desunto frammentariamente da formule del linguaggio europeo o da citazioni di musiche di altre civiltà, diventa ''contemporaneo'' nel momento stesso in cui è proposto come assoluta negazione di qualsiasi precedente ''testo sacro''. "Non è musica di aspettazione − scrive M. Bortolotto −, men che mai di speranza" e, più esplicitamente: "La verità di quella musica appare esaltata in quanto smentisce, mediante un'organizzata vuotezza di significato, il senso della società organizzata che essa ripudia, piuttosto che per il fatto di essere di per se stessa capace di un significato positivo".
Questa sintesi critica, che risale agli anni in cui più esplicite apparivano le provocazioni di K., resta sostanzialmente valida anche per le opere successive, come per es. Unguis incarnatus est per pianoforte (1972) e Passione secondo San Bach (1985). Non mancano tuttavia, a conferma di una non comune ''musicalità'' e fantasia, opere in cui K. mette da parte la maschera dell'indifferenza espressiva lasciandosi coinvolgere sentimentalmente in un'asciutta e tagliente poesia del ricordo: è il caso di Fürst Igor (1982), per voce di basso e strumenti, composto in memoria di I. Stravinskij e che utilizza il testo del celeberrimo lamento del protagonista nel Principe Igor di A. Borodin ("Né sonno né riposo, per la mia anima tormentata").
Fra i suoi scritti ricordiamo: Tamtam: Monologe und Dialoge zur Musik, a cura di F. Schmidt (1975), e Instrumentales Theater (1976).
Bibl.: M. Bortolotto, Fase seconda. Studi sulla Nuova Musica, Torino 1969, pp. 77-96; L. Pinzauti, A colloquio con M. Kagel, in Nuova Rivista Musicale Italiana, 1969, pp. 486-95, e in Musicisti d'oggi, Torino 1978; D. Schnebel, M. Kagel. Musik - Theater - Film, Colonia 1970; AA.VV., Kagelopéraradiothéâtre, numero monografico di Musique en jeu, 1977; E. Restagno, M. Kagel, in Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti, Torino 1986.