CAZZATI, Maurizio
Nacque a Luzzara (Reggio Emilia), da Francesco e Flaminia e venne ivi battezzato il 1°marzo 1616. Non sappiamo nulla sulla sua formazione musicale, né si conosce dove abbia compiuto gli studi di seminario per conseguire la consacrazione sacerdotale. Nel 1641, pubblicando la sua opera prima, si dichiara organista e maestro di cappella della basilica di S. Andrea a Mantova; poco dopo, nel 1647-48, risulta maestro della musica di camera del duca di Sabbioneta e Bozzolo (come egli si qualifica nei frontespizi dall'opera III all'VIII). Alla fine del 1648 veniva nominato maestro di cappella dell'Accademia della Morte a Ferrara, dove rimase fino al 1652, per assumere indi - il 25 apr. 1653 - analoga carica a S. Maria Maggiore a Bergamo; vi rimase fino al 25 apr. 1657, per tornare a Ferrara soltanto per pochi mesi, poiché il 31 ag. 1657 era eletto maestro di cappella a S. Petronio a Bologna.
Durante quest'ultimo incarico, il più lungo della sua carriera (essendo durato quattordici ami), egli svolse un'intensa attività creativa, dando alle stampe numerosissime composizioni (dall'op. XIX alla LVIII) e incidendo profondamente sulla struttura e l'attività della cappella petroniana; poco dopo la sua elezione infatti egli otteneva (12 dic. 1657)di avocare a sé la scelta del vicemaestro e faceva contemporaneamente licenziare tutti i membri della cappella (ad eccezione dei due organisti); sette giorni più tardi faceva stabilire di non prendere più a prestito i musici di palazzo (per il malvezzo che avevano di abbandonare innanzi tempo le funzioni nella basilica). All'inizio dell'anno successivo, stabiliti, il 16 gennaio 1658, i capitolida osservarsi (immediatamente dati alle stampe: Ordini per la musica dell'Insigne Collegiata di S. Petronio), i musicisti vennero via via riassunti, evidentemente secondo una selezione ed un programma voluti dal C., per giungere il 6 sett. 1658 alla riorganizzazione definitiva della cappella, il cui organico venne fissato in quattro soprani, sei contralti, sei tenori, sei bassi, due violini, due alto-viola, due tenor-viola, due tromboni, un violoncino, un contrabasso violone grosso, un tiorba, due organisti.
Particolarmente significativo dell'impulso recato dal C. all'attività della cappella è l'eccezionale incremento subito dall'allestimento, musicale per l'annuale festa patronale di S. Petronio (4 ottobre): prima del suo arrivo, la partecipazione di musicisti forestieri o straordinari oscillava nel numero dai dieci ai venti con una spesa di regola inferiore alle cinquanta lire; già nel 1657, quindi a pochi mesi dalla nomina, tali esecutori avventizi assommano a ventiquattro per la spesa di lire 109, ma nel 1658diventano ben sessantotto (per lire 756,15), mentre nei due anni successivi cresce a dismisura la spesa (1659: sessantaquattro musici per lire 1.296,18, 4; 1660: sessantasette musici per lire 1.555,44) motivata in larga misura dall'ingaggio di solisti e relative spese di viaggio, vitto e alloggio. Dal 1661 e fino alla fine del suo mandato la spesa si manterrà all'incirca nei limiti toccati nel 1658.
Da tutto quanto precede risulta evidente il proposito attuato dal C. di avere a disposizione un organismo musicale qualificato e disciplinato, capace di rendere lustro al rituale della basilica che era, va ricordato, la chiesa di rappresentanza della Comunità bolognese e, di riflesso, dell'oligarchia nobiliare senatoria che la dominava. Tutte le innovazioni, però, oltre al fatto che il C. era forestiero, dovettero urtare le abitudini e la ristretta mentalità dell'ambiente musicale cittadino; il risentimento trovò sfogo nell'aspra polemica suscitata da Giulio Cesare Arresti soprattutto e Lorenzo Perti contro il C., che presero lo spunto da alcune improprietà contrappuntistiche del primo Kyrie della Missa I Tomi (op. XVII)per sferrare un attacco non sempre mantenuto entro conveniente correttezza verbale. Il P. ebbe buon gioco nel ribattere le censure dell'avversario, ritorcendo - con abbondanza di esempi tratti dalle composizioni dell'Arresti - gli errori e le improprietà contestatigli. Lo stesso C. coglieva sostanzialmente nel segno quando osservava che la polemica "non hebbe per fondamento altro che una poca simpatia verso di me". Contrariamente poi alle incontrollate affermazioni degli storiografi musicali, tale polemica non minò affatto la posizione del C. a S. Petronio; fu invece l'Arresti ad essere "escluso dall'offitio" di organista nel dicembre 1661. Il C. non omise, tuttavia, di cercare appoggi in alto loco: per l'intermediario del conte Ercolani egli fece interporre i buoni uffici del cardinale Rinaldo d'Este senior vescovo di Reggio presso alcuni fabbriceri di S. Petronio "per potere giustifficare le false imposture datelli da suoi emolli". L'ostilità dell'ambiente musicale rimase e trovò, per così dire, sanzione nella fondazione dell'Accademia filarmonica nel 1666, della quale il C. (titolare della carica musicale più prestigiosa della città) non fece mai parte, mentre tra i fondatori figurava il suo antagonista, l'Arresti.
Chiesta e ottenuta licenza il 27 giugno 1671 dai fabbriceri della basilica bolognese, il C. tornò a Mantova per assumere la direzione della musica di cappella e di camera della duchessa Anna Isabella; in questo ufficio chiuse la sua esistenza alla fine di settembre 1678 (come risulta dalla lettera del suo esecutore testamentario, Giovanni Furlani, ai fabbriceri di S. Petronio in data 20 genn. 1679, nella quale egli comunicava il lascito alla stessa basilica di "dodeci libri alla Palest[r]ina grandi di cuoio").
L'elenco delle opere del C. non pone problemi particolarmente gravosi, dato che l'autore provvide a numerarle progressivamente e per di più a curarne un elenco pubblicato tre volte: Indice delle opere in musica sin'hora stampate da Mauritio Cazzati..., Bologna 1663 (giunge sino all'opera XXXII); ibid. 1667 (fino all'op. XLV); ibid. 1668 (fino all'op. L + 2 non numerate):
Salmi e messa a 5 voci e doi violini con Letanie della Madonna a quatro e doi violini op. I, Venezia 1641; Canzoni a 3, doi violini e violone, col suo basso continuo e nel fine un Confitebor & un Letatus a 3 voci op. II, Venezia 1642 (rist. Canzoni da sonare..., Bologna 1663); Le concertate lodi della Chiesa militante a 2, 3 e 4 vociop. III, Milano 1647 (rist. Motetti… op. III ristampata & ampliata con nuoveaggiunte, Bologna 1670); Corenti e balletti a 3, 4 [op. IV], Anversa 1651 (rist. Correnti balletti galiarde a 3 e 4..., Venezia 1659); Il primolibro de Motetti a voce sola, con il Pianto di s. Pietro, op. V, Venezia 1647 (ristampato Bologna 1670); Il secondo libro de Motetti a voce sola op. VI, Venezia 1648 (rist. ibid. 1656); Compieta e letanie a quattro voci op. VII, ibid. 1647 (rist. Compieta concertata a 4 voci con le Letanie della B. V. e Pange lingua... novamente ristampata con nove aggiunte e anco accresciuta con 4 parti di ripieno che serviranno per voci o istromenti, Bologna 1670); Il secondo libro delle Sonate a una, doi, tre e quattro op. VIII, ibid. 1648; Messa salmi e letanie [a 3 voci e basso continuo] op. IX, ibid. 1648; Motetti a 2 voci op. X, ibid. 1648 (rist. Anversa 1665); Arie e cantate a voce sola, Libro primo, op. XI, Venezia 1649 (rist. Scelta di canzonette a voce sola..., Bologna s. d.); Motetti a 2, 3 e 4 voci op. XII, ibid. 1650 (rist. Motetti… con instrumenti, Anversa 1662); Il terzo libro de Motetti a voce sola op. XIII, Venezia 1651; Messa e salmi a 4 voci con istromenti & ripieni a beneplacito et altri salmi a 1, 2, 3 con gli istromenti obligati op. XIV, ibid. 1651; Correnti e baletti a 5 alla francese e all'itagliana con alcune sonate a 5, 6, 7, 8 op. XV, ibid. 1654 (rist. Bologna 1667); Motetti & hinni a voce sola con duoi violini op. XVI, Venezia 1655 (rist. Anversa 1658); Messa e salmi a 5 voci op. XVII, Venezia 1655 (rist. Messa e salmi a 5 da capella col suo basso, continuo a bemplacito, Bologna 1667); Sonate a 2 violini col suo basso continuo per l'organo & un altro a beneplacito per tiorba o violone op. XVIII, Venezia 1656 (ristampe: Anversa 1657; Bologna 1659; Anversa 1674; Bologna 1679); Antifone letanie e Te Deum a 8 voci con organo e senza op. XIX, Venezia 1658 (ristampe Bologna 1686 e 1696); Cantate morali e spirituali a voce sola op. XX, Bologna 1659 (rist. ibid. 1679); Salmi per tutto l'anno a 8voci brevi e commodi per cantare con uno o due organi e senza ancora se piace op. XXI, ibid. 1660 (rist. ibid. 1680-81); Trattenimenti per camera d'arie, correnti e balletti a 2 violini e violone se piace, con passacaglio, ciaccona & uncapriccio sopra 12 note op. XXII, ibid. 1660; Tributo di sagri concerti a 2, 3 e 4 op. XXIII, ibid. 1660 (ristampe Anversa 1663 e 1669); Messa e salmi a 3 voci, alto, tenor e basso, con violini e ripieni a beniplacito op. XXIV, Bologna 1660; Il quarto libro de motetti a voce sola op. XXV, ibid. 1661; Madrigali e canzonette per camera a 2 e 3 parte con violini e parte senza con un Lamento di tre amanti per il gran caldo op. XXVI, ibid. 1661; Canzonette per camera a voce sola op. XXVII, ibid. 1661; Messe brevi a 8voci con una concertata a 4 e suoi ripieni a beneplacito & una a 8 da capella op. XXVIII, ibid. 16621 (rist. ibid. 1685-86); Hinni per tutto l'anno a voce sola con violini a beneplacito op. XXIX, ibid. 1662; Correnti e balletti per sonare nella spinetta, leuto o tiorba: overo violino e violone col secondo violino a beneplacito op. XXX, ibid. 1662; Messa e salmi per li defonti a 5 voci con le lettioni e responsori a 1, 2, 3 con l'aggiunta anco di 2violini e 5 parti di ripieno a beneplacito op. XXXI, ibid. 1663; Antifone e letanie concertate a 2, 3, 4 e 5 parte con violini e senza & suoi ripieni a beneplacito op. XXXII, ibid. 1663; Salmi da capella per tutto l'anno a 4 voci col suo basso continuo a beneplacito op. XXXIII, ibid. 1663 (cinque salmi rist. in partitura e censurati da G. C. Arresti in Gare musicali, Venezia 1664); Sacri concerti di motetti a 2 vociop. XXXIV, Bologna 1664; Sonate a 2, 3, 4 e 5 con alcune per tromba op. XXXV, ibid. 1665 (ristampe: Venezia 1668; Anversa 1677); Messa e salmi a 5 voci con 4 istromenti e suoi ripieni & altri salmi a 3 e 4 con violini op. XXXVI, Bologna 1665; Messa e salmi a 4 voci con 2violini obligati e 4 parti di ripieno a beneplacito, con altri salmi a 2 e 3 voci op. XXXVII,ibid. 1666; Salmi per le domeniche a 8 vocicon il primo choro concertato et altri salmi della Beata Vergine, per gli Apostoli, Martiri e Confessori a 3, 4 e 5 op. XXXVIII, ibid. 1666; Il quinto libro de motetti a voce sola op. XXXIX, ibid. 1666 (rist. Mantova 1673, "nella stamperia dell'autore per G. Bercincori"); Compieta concertata a 2, 3 e 4 voci con violini e ripieni, op. XL, Bologna 1666; Arie e cantate a voce sola [Libro III] op. XLI, ibid. 1666 (presso l'autore); Le quattro antifone annuali della B. V. Maria poste in musica & alla medesima consecrate [a 1 voce, 2 violini e organo] op. XLII, ibid. 1667; Il quarto libro delle canzonette a voce sola op. XLIII, ibid. 1667 (rist. ibid. 1668); Sacre lamentationi della settimana santa [a 1 voce e organo] op. XLIV, ibid. 1668; Benedictus. Miserere e Tantum ergo a 4 voci con 2 violini a beneplacito op. XLV, ibid. 1668; Il quinto libro delle canzonette a voce sola con violini a beneplacito op. XLVI, ibid. 1668; Sacri concerti a 2, 3, 4 e 5, parte con violini e parte senza op. XLVII, ibid. 1668; Messa, salmi e litanie a 3 voci op. XLVIII, ibid. 1668; Diporti spirituali per camera e per oratorii a 1, 2, 3 e 4 op. XLIX, ibid. 1668; Varii e diversi capricci per camera e per chiesa da sonare con diversi instromenti a 1, 2 e 3 op. L, ibid. 1669; Motetti a voce sola con 2 violini op. LI, Anversa 1676 (rist. ibid. 1682); Motetti a 8 voci con il suo basso continuo a beneplacito op. LII, Bologna 1669; Salmi di terza con le tre sequenze correnti dell'anno [a 8 voci e organo] op. LIII, ibid. 1669; Salmi brevi da capella a 8 voci con il suo basso continuo per l'organo & un altro per violone o tiorba, tutti due a beneplacito op. LIV, ibid. 1669; Sonate a 2istroenti cioè violino e violone op. LV, ibid. 1670 (presso l'autore); Messe da capella a 4 voci con alcuni Magnificat intieri e spezzati, e nelli spezzati vi sono li versetti concertati a 1 e 2 voci a beneplacito op. LVI, ibid. 1670; Hinni sacri per tutto l'anno a 4 voci da capella, con il suo basso continuo a beneplacito op. LVII, ibid. 1670; Salmi brevi a 4 voci concertati con 2 violini e 4 parti di ripieno a beneplacito op. LVIII, ibid. 1671; L'armonia sacra dell'antifone a voce sola per cantarsi a vesperi solenni di tutto l'anno divisa in 4 libri op. LIX, Mantova 1672 (presso l'autore); Il sesto libro delli motetti a voce sola in soprano op. LXIII, ibid. 1676; Motetti a voce sola libro ottavo op. LXV, Bologna 1678. (rist. Venezia 1685); Duetti per camera op. LXVI, Bologna 1677.
Senza numero d'opera: Risposta alle oppositioni fatte dal Signor G. C. Arresti nella Lettera al lettore posta nell'opera sua musicale, Bologna 1663; Lamento di S. Francesco Saverio per la perdita del suo crocifisso in mare e ricuperato da un granchio marino, ibid. 1668 (presso l'autore; nell'Indice delle opere essa è elencata senza numero dopo l'op. L; parimenti senza numero vi è elencata assieme Rimproveri di Christo a gli ebrei nella sua crocifissione, sopra le parole Popule meus, quid feci tibi? Basso solo, a tutt'oggi irreperibile).
Composizioni apparse in antologie a stampa: Dixit Dominus a 5 voci, 2 violini e basso continuo in A. Profius, Cunis solennib. Iesulirecens nati sacra genethliaca id est psalmodiaeepaeneticae, Vratislaviae 1646 (Répert. intern. des sources music. [= R.I.S.M.], Recueils...,16463); Deus in adiutorium Laudate pueri e Magnificat a 5 voci, 2 violini e basso continuo, in A. Profius, Vierdter und letzter Theil geistlicher Concerten, Leipzig 1646 (ibid., 16464); Libera me Domine, in Lodovico da Viadana, Missa defunctorum 3 v., Bologna 1667; Salvemundi triumphatrix a 2 voci e basso continuo, in M. Silvani, Sacri concerti overo motettia 2 e 3 voci di diversi eccellent. autori, Bologna 1668 (R.I.S.M., Recueils…, 16682); Pangelingua a 4 voci, in Marzio Erculeo, Ilcantoecclesiastico, Modena 1686; Sunt breves mundirosae, in Recueil de motets choisis de différents auteurs staliens et français, Ie livraison, Paris 1712; Awake my lyre (da Ad festamvenite) a 2 voci, in Miscellanea sacra being... a collection of the works of the most celebratedcomposers of vocal music, who flourished inItaly... adapted to the English language, London 1776.
Composizioni drammatiche e oratori (rimangono soltanto i libretti): I gridi di Cerere (dramma eroicomico, libretto di Florio Tosi), Ferrara, teatro Obizzi, 1652; Il carnevale esigliato (scherzo drammatico, Almerico Passarelli), ibid. 1652; Ercole effeminato (dramma, A. Passarelli), Bergamo, palazzo grande, 1654; Le gare de' fiumi (applauso per musica, G. B. Sanuti Pellicani), Bologna 1658; Espressione in versi d'alcuni fatti di s. Giuseppe ridotta in musica, ibid. 1659; Le gare d'Amore e di Marte (festa d'armi e di ballo, Franc. Salvadori), ibid., palazzo comunale, 1662; Il Caino condannato (cantata drammatica musicale, G. F, Savaro), ibid., oratoriodella SS. Trinità, 1664 e 1669; Celeste aiuto a chi ben fà non manca (oratorio del p. Camillo de Lellis, G. F. Savaro), ibid. 1664; Oratorio del Diluvio, ibid. 1664; Il transito di S. Giuseppe (oratorio, G. B. Sanuti Pellicani), ibid. 1665; Il Sisara (oratorio, G. F. Savaro), ibid., cappella maggiore del palazzo comunale, 17 marzo 1667 e 1670; La Psiche deificata, (G. F. Savaro), ibid., sala della musica di S. Petronio, 1º marzo 1668; La Giuditta (accademia spirituale, poi oratorio), ibid., palazzo Orsi, 24 marzo 1668, e Mantova, palazzo ducale, 6 marzo 1672; La vittoria di s. Filippo Neri (oratorio, Girolamo Desiderio, Bologna, pal. Orsi, marzo 1669 e Mantova, pal. Ducale, 27 marzo 1672.
Riedizioni moderne: due cantate (Non vi fidate no, Amanti l'età vola) in H. Riemann, Kantaten-Frühling, Leipzig 1912; sonata op. 18 n. 9, a cura di W. Danckert, Kassel (Hortus Musicus, n. 34); sonate op. 8 nn. 2 e 3, a cura di R. L. Finney, New York 1935; sonata op. 55 n. 1, in A. T. Davison-W. Apel, Historical Anthology of Music, II,Cambridge, Mass. 1950, n. 219 e anche in F. Giegling, Die Triosonate, Köln 1959 (Das Musikwerk, n. 15); In Calvaria rupe, Dulcis amor e Factum est proelium magnum,3 mottetti per basso e basso continuo a cura di R. Ewerhart, Köln 1960 e 1971 (Cantio Sacra, nn. 19, 55 e 60); sonate op., 8 n. 1, op. 18 n. 7, op. 35 nn. 4 e 9 in W. Klenz, Giovanni Maria Bononcini of Modena - A Chapter in Baroque Instrumental Music, Durham, North Carolina, 1962, pp. 261-296; capriccio a 3 op. 50 n. 29, a cura di E. Schenk, Wien 1969 (Diletto musicale, n. 444).
Composizioni manoscritte: non è ancora stata condotta una ricerca sistematica volta a stabilire le possibili concordanze tra le composizioni manoscritte sparse in varie biblioteche europee e la produzione a stampa del C.; alcuni risultati, tuttavia, possono essere offerti in questa sede: Bologna, Archivio musicale della basilica di S. Petronio, serie di corali in folio contraddistinti con la lettera C, difficilmente identificabili con i "dodici libri" del lascito testamentario (il numero non corrisponde nemmeno considerando che la numerazione è separata per i volumi di I e II coro), parzialmente concordanti con opere a stampa: C I Messa a 4 da capella (= op. LVI: Messa seconda); C II+ VI Motetti da capella a 8 voci da cantare nelle feste solenni della B. V. della Pace (= op.LII, nn. XIV, II, I, III-VII); C III Libro per le domeniche dell'anno di messa, inni e Magnificat 1658(Messa = op. LVI: Messa prima; 10inni = op. LVII, nn. I, II, V-XII; Magnificat senza concordanza); C V Inni sacri per le feste correnti dell'anno eccetuato quelli delle domeniche con un Magnificat nel fine 1665 (= op. LVII, nn. III, IV, XXII-XXV, XXVII, XXVI, XXVIII-XXXI, XIII, XIV, XVI-XX, XV, XXXII, XXI; Magnificat senza conc.); C IX Antifone et inno per la festa di s. Petronio col suo introito et altri spettanti a diverse capelle 1658 (contiene sette, antifone per i primi e secondi vespri, l'inno e l'introito per la festa di s. Petronio, e inoltre l'introito per le feste degli apostoli, Assunzione e Pentecoste); C X Compieta a 4 e Ave Regina Celorum (contiene quattro salmi, antifona, inno, Nunc dimittis e Ave Regina); C XI +XII Messa per li defonti a 8 voci da capella 1664; C XIII Magnificat spezzati a 4 voci da capella (= op. LVI, pp. 38: V tono, 43: VI t. 49: VIII t., e 34: II t.); C XIV + XV Stabat a 8 voci da capella; C XVIII Messe a 4 da capella (quattro messe brevi: solo Kyrie e Gloria); Danzica (Gdańsk), Bibl. d. Polska Akademia Nauk: Ms. Joh. 406 (2): Deus in adiutorium meum intende a 7 vel 12 (diciotto parti staccate: soprano, alto, tenore I e II, basso, sopr. ripieno cornetto, alto rip. voce e trombone, ten. I rip. voce e trombone, ten. II rip. voce e trombone, basso rip. voce e trombone, violino I e II, cornettino I e II, viola bassa, bombardo e fagotto, basso continuo per l'organo e basso per dirigere); Parigi, Bibliothèqúe Nationale: ms. Vm71099 (codice Rost): contiene sedici sonate a 2 violini e continuo del C., di cui i nn. 36, 65 e 67 senza concordanza, mentre le altre sono: n. 127 = op. II, n. 1; nn. 136, 137, 139, 57, 140, 141, 66, 51, 78, 51, 142 e 43 = op. XVIII (al completo). Per la quasi totalità copie dalle edizioni del C. sono le composizioni manoscritte conservate a Berlino Est (Deutsche Staatsbibl., Mus. mss. 3102, 3360, W 49/658), Bruxelles (Bibl. du Conservatoire, ms. 15262), Copenaghen (Kongelige Bibl., ms. C.I.655), Londra (British Museum, mss. Add. 31423, 31431, 31435), Lucca (Bibl. del Seminario, mss. B. 17b, 227/228, 252/253,) Münster in Vestfalia (Santini-Sammlung, mss. 1037, 1242), Parigi (Bibl. Nationale, mss. Vm7 8, Vm1 1184, 1192 e 1200), Parma (Bibl. Palatina, sezione musicale al Conservatorio), Uppsala (Bibl. universitaria, raccolta Düben).
Perduto con l'ultima guerra mondiale il ms. Cath. q. 30 Cantabo Domino a 5 voci, ripieni e strumenti di Danzica; irreperibile S. Maria Maddalena al sepolcro di Christo - Cantata a voce sola (Già tra l'ombre di morte) elencata in un inventario bolognese del 1682.
Non si può dire che la figura del C. abbia finora incontrato molto favore presso gli studiosi di storia musicale dell'età barocca. La difficoltà principale per realizzare una sufficiente visione complessiva della sua opera risiede senza dubbio, da una parte, nella quantità davvero inconsueta e, dall'altra, nella grande varietà di generi, forme e compagini sonore. E se la grande quantità di solito predispone sfavorevolmente per un giudizio qualitativo, sull'opera del C. sembra per di piùancora pesare l'eco dell'infelice polemica suscitata contro di lui da Giulio Cesare Arresti. Sarebbe comunque augurabile vedere presto intrapreso un accurato studio su questo musicista, la cui indubbia importanza storica - soprattutto nei riguardi della scuola bolognese - è già stata intuita da più di uno storico (Hutchings, Klenz).
Per quanto oggi si conosce, si deve ammettere che le censure dell'Arresti non erano del tutto infondate e che in genere la scrittura del C. non brilla per castigatezza, sembrando le sue composizioni redatte quasi in fretta e con approssimazione, senza un rigoroso senso dello stile e senza troppe preoccupazioni di qualità. Occorrerà riflettere tuttavia come la sua formazione sia avvenuta in un ambiente (come quello mantovano gonzaghesco) funestato da gravi calamità (la guerra di successione del Monferrato 1628-31, il sacco di Mantova 1630, la peste) e in una situazione di decadenza culturale e musicale inarrestabile dopo la partenza di Monteverdi da Mantova per Venezia. Mancò in particolare al C. quello stimolo (che tanta parte ha avuto nel mirabile rigoglio artistico e culturale dell'Italia durante il Rinascimento e il Barocco) che sarebbe potuto venirgli da un principe illuminato o da un ambiente di corte esigente per gusto e per cultura, Del resto la sua prevalente attività si svolse in campo sacro, cioè a contatto con ambienti per i quali la musica era principalmente atto devozionale, giusto quando l'interesse generale si stava concentrando sul nuovo genere emergente: il melodramma. Persino a S. Petronio - dove lo sviluppo da lui impresso alla cappella musicale fu evidentemente assecondato dai nobili fabbriceri all'insegna dell'orgoglio cittadino - egli si trovava materialmente ad operare in un ambiente la cui vastità non era certo la più idonea ad esaltare le finezze di una scrittura contrappuntistica severa o gli "affetti" dello stile concertato. Il fenomeno tuttavia della scarsa attenzione prestata alle norme dello stile contrappuntistico e di una certa trasandatezza della forma non è peculiare al C., potendosi osservare in numerosi altri compositori dell'ambiente bolognese e persino in Giuseppe Ottavio Pitoni; occorrerà quindi chiedersi se il giudizio non debba estendersi a considerare l'effetto sonoro risultante nelle particolari condizioni acustiche ed ambientali in cui essi operarono. La riesumazione di alcune composizioni strumentali (ad esempio la Sonata detta la Brembata a 8 dall'op. XV oppure la Bianchina per tromba e archi dall'op. XXXV) ha permesso di accertare il suo orientamento verso la conquista di una struttura melodico-armonica decisamente tonale, abbandonando le ambiguità tra modalità e tonalità proprie dello stile concertato della prima metà del secolo. È significativo, a questo proposito, come l'anonimo estensore del Catalogo delli Sig.ri Mastri di capella dell'Ill.ma Accademia della Morte di Ferrara (redatto dopo il 1681, "apud Cavicchi") annotando il nome del C. lo qualificasse "il primo che introdusse in Ferrara il bel modo di medulare" [sic].
Fonti e Bibl.: Luzzara, Arch. parrocchiale, Libro IV dei nati e battezzati 1611-21, c. 92; Bologna, Arch. della Fabbriceria di S. Petronio, n. 24, Decreta Congregationis, VI, 1650-1673, cc. 86v-87, 87v, 89v, 90v-92v, 99v-100, 103, 135, 136v, 171, 186; Ibid., n. 408 suppliche rivolte all'amministr. (lettera di accettazione dei C. da Ferrara, 7 sett. 1657; lettera di Giovanni Furlani da Mantova, 20 genn. 1679); Arch. di St. di Modena, Arch. per materie, Musica, b. 1 (minuta di lettera 9 giugno 1663 a favore del C.); Bologna, Bibl. mus. G. B. Martini, ms.H.75: [G. C. Arresti], Dialogo fatto tra un maestro e un discepolo desideroso d'approfittarsi nel contrapunto, cc. 88-91 (e mss. C.55c, I.44); G. C. Arresti, foglio a stampa premesso a Messa e vespro della B. V. …, Op. I, Venezia 1663; Id., Messe a 3 voci con sinfonie e ripieni à beneplacito op. II, Venezia 1663; Id., in Gare musicali, Venezia 1664; L. Torchi, La musica istrumentale in Italia nei secoli XVI, XVII e XVIII, in Riv. musicale italiana, V(1898), p. 74; A. Schering, Gesch. des Instrumentalkonzerts, Leipzig 1905, pp. 26 ss.; H. Leichtentritt, Gesch. der Motette, Leipzig 1908, p. 271; H. Riemann, Handbuch der Musikgeschichte, II, 2, Leipzig 1912, pp. 146-150; E. Schmitz, Gesch. der Kantate und des geistlichen Konzerts, I, Leipzig 1914, pp. 108 ss.; F. Vatielli, Il Corelli e i maestri bolognesi del suo tempo, in Riv. musicale ital., XXIII(1916), pp. 173-200, 390-412 (ripubbl. in F. Vatielli, Arte e vita musicale a Bologna, Bologna 1927, pp. 149-189); L. Frati, Per la storia della musica a Bologna nel secolo XVII, in Rivista musicale italiana, XXXII(1925), pp. 544-565; G. Donati Petteni, L'arte della musica in Bergamo, Bergamo 1930, p. 16; H. G. Mishkin, The Solo Violin Sonata of the Bolognese School, in The Musical Quarterly, XXIX (1943), pp. 92-112; J. Berger, Notes on some 17th-Century Composit. for Trumpet and Strings in Bologna, ibid., XXXVII (1951), pp. 354-368; W. S. Newman, The Sonata in the Baroque Era, Chapel Hill, N. C., 1959, ad Ind.; A. J. B. Hutchings, The Baroque Concerto, London 1961, pp. 61 ss., 69-72, 76-80; A. Cavicchi, Contr. alla bibliogr. di A. Corelli, in Ferrara - Riv. del Comune,n. s., II (1961), pp. n.n.; O. Mischiati, G. C. Arresti,in Diz. biogr. degli Italiani, IV, Roma 1962, pp. 306 a.; Id., Per la storia dell'oratorio a Bologna - Tre inventari del 1620, 1622 e 1682, in Collectanea hist. musicae, III(1962), pp. 131-170; W. Klenz, G. M. Bononcini..., cit., ad Ind.; O.Mischiati, Aspetti dei rapporti tra Corelli e la scuola bolognese, in Studi corelliani - Atti del I Congr. intern. (Fusignano, 5-8 settembre1968), Firenze 1972, pp. 23-31; A. Schnoebelen, The Concerted Mass at S. Petronio in Bologna ca. 1660-1730 - A Docum. and Analitical Study, tesi di dottor., Univ. of Illinois, Urbana 1966; Id., Perform. Practices at S. Petronio in the Baroque, in Acta musicologica, XLI (1969), pp. 37-55; Id., C. v[ersu]s Bologna: 1657-71, in The Musical Quarterly, LVII(1971), pp. 26-39; J. L. Warren, The Motetti a voce sola of M. C., tesi Ph. D. South. Baptist Theol. Semin., Fort Worth 1967; D. S. Lewis, Two parameters of melodic line as stylistic discriminants, tesi di dottorato, West Virginia Univ., Morgantown 1968; F. Baser, Der "codex Rost" - Aus der Heimat des Grossvaters Leopold Mozarts, in Acta Mozartiana, XVIII(1971), pp. 14 ss.; H. J. Marx, Monodische Lamentationen des Seicento, in Archiv für Musikwissenschaft, XXVIII (1971), pp. 1-23; V. Vezzani, Produzione monodica - cantatistica di M. C.: Cantate morali e spirituali a voce sola del 1659, tesi di laurea, facoltà di magistero, università di Bologna, 1975; G. Gaspari, Cat. della Biblioteca del Liceo musicaledi Bologna, I-IV,Bologna 1890-1904, ad Indices; U. Sesini, Libretti d'opera in musica, ibid. 1943, ad nomen; R.Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, sub voce; C. Sartori, Bibliogr. della musicastrumentale italiana stampata fino al 1700, Firenze 1952 (+ vol. II di aggiunte e correzioni, ibid. 1968), sub voce; E. Vogel-A. Einstein-F. Lesure-C. Sartori, Biblioteca della musica vocaleprofana ital. stampata fino al 1700, Roma1977, sub voce; Répertoire intern. des sources musicales, Recueils imprimés XVIe-XVIIe siècles, München-Duisburg 1960; Idem, Einzeldrucke vor 1800, II, Kassel 1972, sub voce; inoltre i vari cataloghi delle serie Associazioni dei musicologi italiani - Catal. generale delle opere musicali... esistenti nelle biblioteche... d'Italia, Parma 1909 ss. e Bibliotheca Musicae - Collana di cataloghi e bibliografie, Milano 1962ss.