Nichetti, Maurizio
Regista, sceneggiatore e attore cinematografico, nato a Milano l'8 maggio 1948. Segnalatosi alla fine degli anni Settanta come uno dei nuovi autori italiani, ha saputo ritagliarsi uno spazio originale scrivendo, dirigendo e interpretando un cinema a un tempo comico e fantastico, ricco di accorgimenti tecnici, prevalentemente ispirato alla grande tradizione del burlesque classico. È stato più volte premiato con prestigiosi risconoscimenti (ottenendo, tra l'altro, il Nastro d'argento, il Globo d'oro, il David di Donatello e la Grolla d'oro) per Ratataplan (1979), Ladri di saponette (1989), Volere volare (1991) e Luna e l'altra (1996).
Nel 1975 conseguì la laurea in architettura al Polite-cnico di Milano, ma quando era ancora studente aveva frequentato la scuola di mimo del Piccolo teatro, seguendo i corsi di Marise Flach. Nel 1971 era entrato nello staff della Bruno Bozzetto Film, dove sarebbe rimasto fino al 1978, collaborando al soggetto e alla sceneggiatura dei cortometraggi a soggetto Oppio per oppio (1971) e La cabina (1973), nonché dei lungometraggi d'animazione Allegro non troppo (1977), I sogni del signor Rossi (1978), Il signor Rossi cerca la felicità (1978) e Le vacanze del signor Rossi (1981).
L'esordio come autore totale di un film è avvenuto con Ratataplan, accolto con molto favore dalla critica e dal pubblico. Ritagliandosi il ruolo di un cameriere che non dice mai una parola, N. ha dato vita a una serie esilarante di gag visive legate alla tradizione del comico muto e del mimo, in cui si annunciano alcuni degli stilemi ricorrenti nelle sue opere successive: la creazione di un universo fantastico, l'inclinazione per gli umori melanconici, il ricorso al cinema d'animazione (per il quale si è valso a più riprese della collaborazione di Guido Manuli). Con Ho fatto splash (1980) è rimasto fedele alla scelta di non far parlare il suo personaggio, nel quale affiorano elementi autobiografici. Inoltre l'efficacia di molte gag, il sicuro senso dei tempi e dei ritmi dell'azione hanno costituito una conferma del suo talento. Non altrettanto riuscito Domani si balla! (1982), pur godibile nella combinazione di commedia fantastica e musicale e nel rivelarsi originale omaggio a Georges Méliès attraverso un riferimento diretto al suo Le voyage dans la Lune (1902). Successivamente ha girato, solo in veste di regista, Il bi e il ba (1986) e si è poi dedicato alla televisione, per la quale ha tra l'altro realizzato i cortometraggi Gag jazz (1987) e Le cauchemar d'un inventeur (1988), ancora un omaggio a Méliès, da un cui soggetto (a suo tempo non realizzato) è tratto.
Teso a realizzare un cinema personale e non condizionato dalle mode e dal successo, N. ha quindi girato quella che alcuni considerano la sua opera più significativa, Ladri di saponette, surreale omaggio a Ladri di biciclette (1948) di Vittorio De Sica, in cui è emersa la sua capacità di costruire storie articolate su più livelli. Una struttura simile, ma ancor più elaborata, è quella di Stefano quantestorie (1993), quasi un'indiretta trasposizione di Exercices de style di R. Queneau. Tra i due film si situa Volere volare, virtuosistica combinazione di immagini dal vero e cinema d'animazione, e surrealistica galleria di personaggi bizzarri. Più venato di umori melanconici Luna e l'altra, riflessione sul 'doppio', film notturno e legato al mondo del circo e della lanterna magica, visivamente la sua opera più significativa. Il solare Honolulu baby (2001), pur se non sempre riuscito nelle trovate comiche e nella tenuta narrativa, non è privo di momenti che rivelano una personalità che sa coniugare leggerezza e raffinatezza, grazia e acutezza di sguardo.
N. ha recitato anche in alcuni film diretti da altri registi, comeper es. in Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (1984) di Mario Monicelli, e nella serie televisiva Sogni e bisogni (1984) di Sergio Citti.
N. Orto, Maurizio Nichetti. Un comico, un autore, Chieti 1990; G. Canova, Nichetti, il geniale folletto, in "Letture", 1997, 537, pp. 115-22; M. Pistoia, Maurizio Nichetti, Milano 1997.