Zanolla, Maurizio ('Manolo')
La sua immagine è legata alla nascita e all'evoluzione dell'arrampicata sportiva, di cui è tra i principali interpreti. Difficoltà estrema su appigli piccolissimi, minima protezione e velocità di progressione sono gli imperativi di Manolo che, sulle pareti dolomitiche, su placche verticali e muri tecnici, si traducono nell'ottimizzazione del gesto atletico. Guida alpina, iniziò ad arrampicare a 17 anni ripetendo vie classiche sulle Alpi orientali e occidentali. Nel 1977 'liberò' la via Cassin alla Torre Trieste (6c) e la Bonatti al Grand Capucin. Nel 1978, in un mese aprì 28 vie, tra le quali 'I piazaroi', sulla Cima della Madonna alle Pale di San Martino (7b). Nel 1980 realizzò la prima salita della via 'Supermatita' alla parete Nordovest del Sass Maor, 1200 m di sviluppo su difficoltà di 6b-/6b con soli sette chiodi. L'incontro con le falesie francesi del Verdon segnò una svolta nell'attività di Manolo, che scoprì le potenzialità dell'arrampicata sportiva a bassa quota. Nel 1979 alla falesia Totoga realizzò la via 'Lucertola schizofrenica' (6c), primo monotiro con apertura dal basso. Nei primi anni Ottanta, con Roberto Bassi, Heinz Mariacher e Luisa Iovane, iniziò a frequentare le falesie trentine di Arco e nel 1983 mise a segno forse il primo 8a continuo dell'arrampicata sportiva in Italia, salendo la via 'Dracurella' nel settore San Paolo. Nel 1984 realizzò la prima ripetizione della 'via attraverso il pesce' in Marmolada. Al 1993 risale la prima ascensione della via 'Nureyev' al Sass Maor con chiodatura dall'alto (8a). Totoga è comunque rimasta la palestra preferita di Manolo che nel 1981 compì la prima ascensione della via 'Il mattino dei maghi', chiodata dall'alto, nel 1984 aprì 'Enola Gay', nel 1985 'Terminator', nel 1986 'Ultimo movimento', nel 1987 'il Maratoneta', nel 1992 'Masala Dosa' con difficoltà fino all'8b.