MAURIZIO.
– Demografia e geografia economica. Storia
Demografia e geografia economica di Lina Maria Calandra. – Stato insulare africano, situato nell’Oceano Indiano a est del Madagascar. Con un PIL pro capite a parità di poteri d’acquisto (PPA) di 17.888 $ (2014), M. (1.249.151 ab., secondo una stima UNDESA, United Nations Department of Economic and Social Affairs, del 2014) risulta tra i Paesi a più alto reddito dell’Africa e tra quelli a reddito medio-alto del mondo. Alto anche il posto nell’Indice di sviluppo umano (63°): speranza di vita di 73,6 anni (2013), alfabetizzazione al 91%, accesso all’acqua al 100%. L’economia (+3-4% negli ultimi anni) si basa su turismo, industria tessile e saccarifera, servizi finanziari. Sono importanti gli investimenti esteri e l’export (47% del PIL), soprattutto verso l’Unione Europea.
Storia di Vincenzo Piglionica. – Internazionalmente riconosciuta come modello di stabilità politica e libertà economica nel continente africano, nel primo quindicennio del 21° sec. la Repubblica di M. confermava la solidità della sua democrazia con tornate elettorali giudicate libere e trasparenti, pur permanendo una forte frammentazione legata a differenze etniche, religiose e linguistiche nella popolazione. Le elezioni del maggio 2010 videro l’affermazione dell’Alliance de l’avenir, una coalizione costituita da Mauritius labour party (MLP), Mouvement socialiste mauricien (MSM) e Parti mauricien social démocrate (PMSD): la forza politica si aggiudicò 45 dei 70 seggi del Parlamento e il suo leader Navinchandra Ramgoolam, già premier dal luglio 2005, fu confermato nel suo ruolo. Nel 2011, il MSM abbandonò la coalizione di governo dopo l’arresto (luglio) del suo ministro della Sanità, cui sarebbe seguito quello del leader del partito Pravind Jugnauth (settembre). La crisi politica si acuì ulteriormente per i contrasti tra il premier e il presidente della Repubblica Anerood Jugnauth (padre di Pravind), che nel marzo 2012 rassegnò le sue dimissioni per tornare alla politica attiva nelle file del MSM. Nel Paese venne a costituirsi una nuova coalizione di opposizione, formata dal MSM e dal Mouvement militant mauricien (MMM). Il quadro politico cambiò tuttavia nuovamente nel 2014, quando MLP e MMM siglarono un’alleanza sulla base di un programma che prevedeva di emendare la Costituzione per incrementare le prerogative del presidente della Repubblica, ruolo largamente cerimoniale. Nelle elezioni anticipate di dicembre, la nuova coalizione fu però sconfitta dall’Alliance Lepep - formata da MSM, PMSD e Muvman Liberater (ML) – e Anerood Jugnauth diventò primo ministro. Nel febbraio 2015, Ramgoolam fu arrestato con le accuse di cospirazione e riciclaggio di denaro sporco.
In politica estera, M. rafforzò le sue relazioni commerciali con la Cina e sottoscrisse un accordo con la UE (luglio 2011) per perseguire i sospetti di atti di pirateria. Restava inoltre aperta la questione delle isole Chagos, sotto la sovranità del Regno Unito ma rivendicate da M.: nel marzo 2015 la Corte permanente di arbitrato – organizzazione intergovernativa che promuove la risoluzione delle controversie tra diversi soggetti, tra cui gli Stati – riconobbe che attraverso la creazione di un’area marina protetta (2010) il Regno Unito aveva violato i suoi obblighi internazionali, nella misura in cui non veniva accordata adeguata tutela né ai diritti di pesca di M. nelle acque circostanti l’arcipelago né alla prospettiva di un ritorno degli indigeni sulle isole, dopo la deportazione tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento.