Maurizio
(XXII, p. 613; App. III, ii, p. 48; IV, ii, p. 420; V, iii, p. 366)
Geografia umana ed economica
di Marina Faccioli
Popolazione
La popolazione, secondo stime ufficiali, nel 1998 era di 1.141.000 ab.; il tasso di incremento demografico medio annuo, grazie anche alle politiche di contenimento demografico adottate dagli ultimi governi, si è attestato sul 12% nel periodo 1990-97. La distribuzione della popolazione, la cui densità media è tra le più alte al mondo (558 ab./km²), è piuttosto irregolare: oltre che nella capitale, Port Louis, sede delle maggiori industrie e principale porto del paese, la popolazione è concentrata prevalentemente nelle città dell'altopiano interno (Beau Bassin-Rose Hill, Curepipe, Vacoas-Phoenix e Quatre Bornes).
Condizioni economiche
La politica di diversificazione dell'economia (fino agli anni Settanta basata esclusivamente sulla produzione e sull'esportazione della canna da zucchero), intrapresa dal governo negli anni Ottanta con il sostegno del Fondo monetario internazionale, ha innescato un deciso processo di sviluppo economico; secondo stime della Banca mondiale, nel decennio 1985-95 il PIL è cresciuto, mediamente, del 6,2% annuo. Agli inizi degli anni Novanta, tuttavia, si registrava un consistente aumento dell'inflazione e della disoccupazione, cui si accompagnavano fenomeni di degrado ambientale dovuti alla rapida diffusione delle industrie. Nel 1993 il governo ha messo in atto un piano triennale di sviluppo, con l'obiettivo di diversificare e liberalizzare ulteriormente l'economia attraverso provvedimenti volti ad attrarre gli investimenti stranieri, incrementare le esportazioni e ridurre il tasso di inflazione.
L'agricoltura contribuisce con il 9,1% alla composizione del PIL e occupa il 13,0% della forza lavoro; canna da zucchero, tè, tabacco, palma da cocco e vaniglia sono le principali colture destinate all'esportazione, cui si aggiungono patate, mais, riso e manioca per il consumo interno. Una notevole importanza riveste l'allevamento avicolo. L'industria (31,5% del PIL e 38,0% degli occupati) è attiva principalmente nei settori dell'abbigliamento, calzaturiero, alimentare (zucchero, melassa, rum, birra), della meccanica di precisione (orologi) e dell'elettronica. Una quota consistente dei manufatti industriali per l'esportazione è prodotta nelle zone franche (Export Processing Zones), dove le imprese, molte delle quali a capitale straniero, usufruiscono di agevolazioni fiscali e doganali. Molte industrie stanno tuttavia decentrando le produzioni nel Madagascar, dove il costo del lavoro è più basso. Per quanto riguarda la produzione di energia, principalmente di derivazione idroelettrica e termica, nel 1992 è stato varato un piano che prevede di ricavare almeno il 15% dell'energia necessaria al paese dalla bagassa (residuo della lavorazione della canna da zucchero). Il terziario (59,4% del PIL e 49,0% della forza lavoro) si basa soprattutto sul turismo, che è in costante aumento dalla metà degli anni Ottanta. M. è anche un centro finanziario offshore: dal 1986 sono stati tolti i controlli sui capitali stranieri e nel 1989 è stata aperta la Borsa. Dal 1995 M. è membro della Southern African Development Community (SADC).
Storia
di Francesca Socrate
Nella prima metà degli anni Novanta la vita politica di M. continuò a essere caratterizzata da una forte frammentazione politica, frutto delle differenze etniche e linguistiche, nonché di vecchie e nuove reti clientelari e di interessi sociali. Alla maggioranza della popolazione, composta da indiani, si contrapponevano il gruppo franco-mauriziano, eredità del dominio coloniale francese, e quello creolo (formato da meticci cattolici di lingua francese, discendenti di schiavi). Tra i partiti, si distinguevano quello dei franco-mauriziani e dei creoli - il Mouvement militant mauricien (MMM) -, fondato da P. Bérenger, su posizioni laburiste moderate, e quello indiano, il Mouvement socialiste mauricien (MSM), fondato dal primo ministro A. Jugnauth e schierato a favore dell'uscita dal Commonwealth.
L'alleanza governativa tra MMM e MSM, frutto dell'accordo sulla riforma istituzionale che aveva portato alla proclamazione della Repubblica nel marzo 1992 (sempre nell'ambito del Commonwealth), fu presto incrinata da dissidi interni e da episodi di corruzione finanziaria che videro nuovamente coinvolto il primo ministro: nel novembre 1993 si giunse pertanto alla scissione del MMM tra i seguaci di Bérenger (che con il nome originario abbandonarono la coalizione governativa e si riavvicinarono ai laburisti del Mauritius Labour Party, MLP, guidati da N. Ramgoolam) e il nuovo gruppo del Renouveau militant mauricien (RMM, nato nel giugno 1994 sotto la guida di P. Nababsingh), che rimase al governo.
Nonostante i successi economici, dovuti al piano triennale di sviluppo avviato nel 1993 al fine di diversificare la produzione (tradizionalmente ancorata allo zucchero) e di introdurre misure di liberalizzazione e modernizzazione dell'apparato produttivo e finanziario, la conflittualità fra i partiti di governo indebolì il gabinetto Jugnauth. Così, né i numerosi rimpasti governativi né l'allargamento della coalizione ad altri partiti (nel 1995 entrava anche il Parti mauricien social démocrate, PMSD) riuscirono a evitare la crisi.
Dopo la sconfitta in Parlamento, nel novembre 1995, della proposta del MSM di introdurre nelle scuole primarie l'insegnamento delle lingue orientali, si giunse alle elezioni politiche anticipate del dicembre, quando l'alleanza MLP-MMM conseguì una netta vittoria (rispettivamente 35 e 25 seggi sui 62 dell'Assemblea nazionale). Il nuovo gabinetto presieduto da Ramgoolam si trovò tuttavia ben presto diviso: le misure restrittive adottate per controllare l'aumento del tasso di inflazione furono attaccate dal MMM, più attento alla realizzazione di nuove riforme sociali. Nel giugno 1997, di fronte all'instabilità della coalizione e all'uscita dal governo del MMM, Ramgoolam formò un nuovo esecutivo monocolore che si trovò ad affrontare, nel febbraio 1999, l'esplosione di nuove tensioni fra hindu e creoli.
bibliografia
C.G. Dukhira, Grass roots democracy for national development, Rose Hill 1994; A.K. Dubey, Government and politics in Mauritius, Delhi 1997.