D'ALAY, Mauro (Maurino)
Nacque a Parma verso la fine del sec. XVII. Come violinista compare la prima volta il 15 ag. 1712, festa dell'Assunta celebrata nella cattedrale di Parma: qui è attivo, in varie ricorrenze religiose, tutti gli anni dal 1715 al 1719. il 18 agosto 1723, nella Pasqua del 1725 e poi nel 1730, 1732, 1737 e 1739. Sempre a Parma, presso la cappella della chiesa alla Steccata, il nome del D. appare il 23 apr. 1729 e dal 1731 al 1739. Nel 1714 si recò in Spagna al seguito di Elisabetta Farnese, che in quell'anno aveva sposato Filippo V, rimanendo al servizio della cappella reale. Controverse sono le date della permanenza del D. in Spagna (cfr. Pelicelli, p. 33), ma sicuramente vi risiedette dal 1725 al 1728.
Fra il 1720 e il 1725 fu in Germania; ad Amsterdam furono pubblicati i XIIConcerti a violino principale... Opera prima; nel 1728 era a Londra, dove curò l'edizione delle Cantate a voce sola. Ritornato presso la corte di Spagna nel 1739 con uno stipendio di 1.200 dobloni, rientrò definitivamente in Italia nel 1747. Fece testamento il 5 settembre 1754 lasciando erede universale la Congregazione dell'Ordine costantiniano, cui era iscritto come cavaliere e la quota legittima ai figli del figlio Gaetano, premortogli, all'altro figlio Antonio e alla moglie Margherita Venturini.
Il D. morì a Parma l'11 febbr. 1757.
Della sua eredità faceva parte una notevole collezione di quadri raccolta durante il periodo di permanenza in Spagna e successivamente andata dispersa.
Due testimoninanze dell'epoca ci confermano che il D. dovette godere in vita di una notevole considerazione quale compositore. La prima ci viene da G. B. Platti, che, nel comporre il suo tuttora inedito concerto per violino, indicò "Concerto sul gusto di Mauro" (cfr. Torrefranca, 1930, p. 438); la seconda da un privilegio reale concesso per vent'anni nel 1750 all'editore C. N. Le Clerc, che in un elenco di opere strumentali di diversi autori include il nome del D. insieme con quelli di Albinoni, Geminiani, Haendel, Locatelli, Scarlatti, Vivaldi ecc. Secondo il Torrefranca (1963) il C. "è un bel musicista, capace di scrivere musiche fluide e solide, calde e meditate ... trova movenze e accenni ricchi di anticipazioni; e almeno tre sono, fra i dodici che ha pubblicati, i concerti che potrebbero essere accolti nei programmi d'oggi, come opere d'arte ancora fresche e di persuasiva animazione ... Da vero musicista profeta ... egli giunge ad affermare in pieno, in certi Adagio inediti, il secondo stile galante, quello di D. Alberti, del Rutini, di M. Vento, del Boccherini e, infine, di W. A. Mozart" (pp. 162 s.). "Le cantate sono molto belle, superiori al comune stile di quell'epoca" (Schmidl).
Opere edite, XIIconcerti a violino principale, violino primo e secondo, alto viola, violoncello e cimbalo .... Opera prima, Libro primo, Amsterdam 1725; Cantate a voce sola e Suonate a violino solo col basso (dedicate al duca di Richniond), London 1725. Restano manoscritte le seguenti opere: Concerto in do minore per archi e organo, Concerto in mi bem. maggiore per archi e organo, Concerto XII in sol minore (Venezia, Conservatorio Benedetto Marcello, Fondo Torrefranca, cart. mus. 20); Suonate a violino solo col basso (Napoli, Conservatorio di S. Pietro a Maiella, G. 5. 43); 6 Concerti per violino (Dresda, Sächsische Landesbibliothek, Mus. 2653-0-1-06); Ouvertura a tre violini e basso (Wiesentheid, Graf von Schönborn Musiksammlung, Hauptverwaltung, ms. 401); Cantata "Amo daliso e ver" per soprano e basso (Darmstadt, Hessische Landes-und Hochschulbibl., Mus. Ms. 1046).
Fonti e Bibl.: G. Gaspari, Catal. d. Bibl. musicale G. B. Martini di Bologna, IV, Bologna 1905, p. 179; M. Brenet, La librairie musicale en France de 1653 à 1790, in Sammelbände der Internationalen Musikgesellschaft, VIII (1907), 3, p. 446; F. Torrefranca, Intermezzo di date e documenti, in Riv. mus. ital., XXVI (1919), I, pp, 144, 147 ss.; Id., Le origini italiane del romanticismo musicale, Torino 1930, pp. 438, 441 ss.; N. Pelicelli, Musicisti in Parma nel sec. XVIII, in Note d'arch., XI (1934), 1, pp. 31 ss.; F. Torrefranca, G. B. Platti e la sonata moderna, Milano 1963, pp. 15, 91, 111, 154, 159-63, 181; Répertoire internat. des sources musicales. Récueils imprimés XVIIIe siècle, p. 32; Id., Einzeldrücke vor 1800, a cura di K. H. Schlager, p. 121; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, III, p. 132; C. Schmidl, Diz. univ. d. Musicisti, I, p. 24; Suppl., p. 11; La Musica. Diz., I, p. 472.