MACCHI, Mauro
Uomo politico e scrittore, nato a Milano il 10 luglio 1818, morto a Roma il 24 dicembre 1880. Discepolo di Carlo Cattaneo, al quale fu sempre devoto, e laureatosi in giurisprudenza all'università di Pavia, dopo breve prigionia, per i suoi sentimenti liberali, fu costretto nel 1847 a esulare in Piemonte; ma l'anno dopo tornò a Milano, liberata nel marzo dalla dominazione austriaca. Di nuovo in Piemonte per i disastri dell'agosto, fu espulso pure di là, e rifugiatosi nel Canton Ticino (1850), attese col Cattaneo alla compilazione dell'Archivio triennale delle cose d'Italia. Collaborò attivamente alla stampa periodica, al Proletario, che aveva egli stesso fondato a Genova, al Messaggere Torinese di A. Brofferio, alla Ragione di A. Franchi, ecc. Sfrattato anche dalla Svizzera, dopo il moto del 6 febbraio 1853, poté riparare nascostamente a Genova. Liberata la Lombardia (1859), e i ducati, il M. fu scelto a segretario da L. C. Farini, dittatore dell'Emilia, poi, tornato a Genova, aiutò A. Bertani nei preparativi della spedizione dei Mille. Nel 1860 fu eletto deputato per il collegio di Cremona, che gli fu sempre fedele, fino alla XIII legislatura, quando fu nominato senatore del Regno (16 marzo 1879). Fecondo scrittore, di lui sono da citare: Storia del Consiglio dei Dieci (Torino 1849); Storia del Parlamento Subalpino (Milano 1867-70), in continuazione di quella del Brofferio; e gli Annuari Storici, che diede alla luce tra il 1867 e il 1880.
Bibl.: R. Ricciardi, Biografia di M. M., Milano 1882; F. U. Saffiotti, Lettere inedite di M. M., in Rass. stor. d. Risorg., XII (1925), p. 721 segg.