MAUROCORDATO
. Famiglia bizantina, originaria di Chio e trasferitasi a Costantinopoli dopo la presa della città da parte dei Turchi (1453). Fondatore della famiglia fu Nicola, nato a Chio verso il 1599 e morto nel 1649. I membri di questa famiglia furono sempre tra i primi del quartiere greco di Costantinopoli (Fanar) e da essa per circa un secolo uscirono i governatori (hospodar) dei principati di Moldavia e Valacchia, primo nucleo della nazione romena. Tra i personaggi più illustri di questa famiglia vanno annoverati: Alessandro (1636-1709), figlio di Nicola "grande interprete" (dragomanno) della Porta, detto per antonomasia "il segretario" (ὁ ἐξ ἀπορρήτων). Laureatosi in medicina a Padova nel 1662, pubblicò a Bologna uno scritto sulla circolazione del sangue (Instrumentum pneumaticum circulandi sanguinis, Bologna 1667), a proposito della scoperta di Cesalpino e Harvey. Tornato a Costantinopoli vi occupò la cattedra di medicina del patriarcato dal 1665 al 1672, esercitando nel tempo stesso la professione. Nel 1670 sposò una discendente, in linea materna, da Alessandro il Buono, principe romeno di Moldavia. La sua grande erudizione, anche nel campo delle lingue, gli ottenne nel 1673 la carica di gran dragomanno che tenne per 36 anni. Nel 1688 fu mandato insieme con Zulficar effendi a Vienna per trattare la pace tra il sultano e l'imperatore Leopoldo, ma ritornò dopo tre anni senza avere nulla concluso. Dopo la battaglia della Zenta (1697) sottoscrisse, come plenipotenziario, la pace di Carlowitz (1699), così disastrosa per la Turchia che egli dovette al ritorno fuggire da Costantinopoli per sottrarsi al malcontento generale. Calmatisi gli spiriti, fu reintegrato nel suo ufficio, che tenne fino alla morte. Nicola (1670-1730), figlio del precedente, aiutò dal 1698 il padre nell'ufficio di dragomanno, finché nel 1709 fu fatto, per intromissione del padre, principe di Moldavia, titolo che aveva appartenuto ai suoi avi materni. Con lui comincia il dominio dei Maurocordato e di altre famiglie fanariote nei principati danubiani, fino al primo quarto del sec. XIX. Nel 1716 ebbe anche la Valacchia, tolta ai Brancoveanu, e la tenne con mano ferma. Le vicende della guerra austro-turca lo costrinsero a uscire dal suo dominio dove rientrò, mantenendovisi fino alla morte, dopo la pace di Passarowitz (1718). Costantino (1711-1769), figlio del precedente, fu signore, a diverse riprese, dei due principati per i quali emanò nel 1740 un codice di leggi che chiamò Riforma, intesa a riorganizzare gli uffici, la riscossione delle imposte, la soppressione della schiavitù della gleba. Fu il primo a introdurre in Valacchia i libri francesi, iniziando così quella penetrazione francese che non è mai cessata in Romania. Favorì anche l'introduzione della lingua romena nella liturgia invece dello slavonico. Giovanni, fratello del precedente, ebbe il principato dal 1743 al 1747. Alessandro (1754-1819), figlio del precedente, gran dragomanno nel 1782, fu signore della Moldavia dal 1785 al 1786; scoppiata la guerra fra Turchia e Austria, si rifugiò in Russia, ciò che gli procurò dai Turchi l'epiteto di firari "disertore".
Alessandro (v.) fu uno degli artefici dell'indipendenza greca. Giovanni, numismatico, nato nel 1864, educato nel collegio inglese di Eton, ha scritto di questioni attinenti alla sua disciplina e ha raccolto una collezione di oltre 1350 monete di Atene, Chio e Siracusa. Giovanni, scrittore, nato nel 1882, educato a Eton e a Oxford, ha scritto: Letters from Greece concerning the war of the Balkan allies, 1912-13 (Londra 1914); Cassandra in Troy (Londra 1915); The World in chains: some aspects of war and trade (Londra 1918); And other poems (Londra 1928); The Erotokritos of Vincenzo Kornaros (Oxford 1930); Modern Greece: a chronicle and a survey, 1800-1931 (Londra 1931).
Bibl.: E. Legrand, Généalogie des Mavrocordato, Parigi 1896.