ERNST, Max
Pittore, nato a Brühl (Colonia) il 2 aprile 1891. Dal 1909 al 1914 studiò filosofia all'università di Bonn; dopo la guerra fondò a Colonia un gruppo dadaista, molto attivo dal 1918 al 1920. Nel 1922 si stabilì a Parigi. Ha avuto una parte di primo piano nel movimento surrealista in Francia e l'ha tuttora negli Stati Uniti, dove si è trasferito durante la seconda Guerra mondiale.
La sua opera surrealista (Visione provocata dall'aspetto notturno della porta Saint-Dénis, 1926; Dilettazione carnale complicata di rappresentazioni visuali, 1931; L'occhio del silenzio, 1944; ecc.) è guidata dall'intenzione di registrare nel modo più fedele, escludendo ogni intervento dell'intelligenza e della volontà, le visioni che germinano spontanee dalla subcoscienza, per poter assistere, come uno spettatore, alla nascita del proprio quadro. Le sue visioni sono allucinate e brulicanti, piene di rispondenze sessuali.
Bibl.: J. Viot, in Cahiers d'Art, 1933, pp. 215-223; T. Tzara, M. E. et les images réversibles, ibid., 1934, pp. 165-171; J. Thrall Soby, After Picasso, New York 1935; A. H. Barr Jr. e G. Hugnet, Fantastic Art Dada Surrealism, New York 1936; M. Ernst, Au delà de la peinture, in Cahiers d'Art, 1936; Oeuvres de M. E. de 1919 à 1936, Parigi 1936; A. Breton, Le surréalisme et la peinture, New York 1945.