HOFFMANN, Max
Generale tedesco, nato a Homberg il 25 gennaio 1869, morto a Bad Reichenhall l'8 luglio 1927. All'inizio della guerra mondiale era ufficiale di stato maggiore presso l'8a armata nella Prussia orientale. Quando - dopo la battaglia di Gunbinnen (20 agosto 1914) - il generale Prittwitz pensò di ritirarsi sulla sinistra dell'Elba, il H. tentò, ma invano, di dissuaderlo. Sostituito il Prittwitz dal Hindenburg, H. si trovò già completamente nell'ordine d'idee del nuovo comandante e rimase con Hindenburg e Ludendorff sino a quando essi furono chiamati al comando supremo (9 agosto 1916). H. sostituì allora Ludendorff nella carica di capo di Stato Maggiore alla fronte orientale. Partecipò alle trattative di armistizio coi Russi e a quelle per la pace di Brest-Litowsk. Alla pace mostrò la velleità di opporsi alle decisioni del trattato relative ai territorî da cedere alla Polonia.
Scrisse Der Krieg des versäumten Gelegenheiten (Monaco 1923) cercando di dimostrare che la Germania perdette la guerra perché (secondo le sue considerazioni postume assai discutibili) il Falkenhayn non riprese, dopo la Marna, come avrebbe potuto, il piano di Schlieffen, e nell'autunno 1915 non accerchiò, come avrebbe potuto, i Russi in Polonia. Né egli risparmia il Ludendorff, dichiarandosi invece ammiratore del Conrad. Scrisse anche Tannenberg wie es wirklich war (Monaco 1926), opera interessante, quantunque non sempre obiettiva.