MAYENNE, Charles de Lorraine, duca di
Secondogenito di Francesco di Lorena e di Anna d'Este, nacque nel 1554. Nel 1573, Carlo IX lo nominò duca di Mayenne. Dopo aver combattuto nelle file del duca d'Angiò contro i protestanti della Rochelle, seguì il duca chiamato al trono di Polonia. Il suo credito crebbe in seguito al matrimonio di Enrico III con Luisa di Lorena. Ebbe dal re la direzione dell'assedio di Brouage, che in due mesi espugnò (21 agosto 1577); tre anni dopo, mandato contro il Lesdiguières, M. prese e distrusse La Mure. Nel 1585, si riunì a Nancy coi duchi di Guisa e di Nevers, col barone di Senecey e altri signori per riorganizzare la lega del 1576. Scoppiata la rivolta, occupò Digione, Mâcon e Auxonne; e col trattato di Nemours, concluso tra Enrico III e i leghisti, ottenne per cinque anni Beaume e il castello di Digione (7 luglio 1585). Dopo l'uccisione di Enrico di Guisa, M. fu eletto luogotenente generale dello stato e della corona. Organizzò un consiglio generale dell'unione dei cattolici, in cui introdusse elementi dei tre stati, accentrò nelle proprie mani il potere esecutivo e militare; trascinò le città alla ribellione e batté la cavalleria regia. Dopo la battaglia di Senlis, parve in pericolo, ma con la fine di Enrico III divenne di nuovo onnipotente. Sognò la corona; ma, temendo l'opposizione di Filippo II e di altri pretendenti, fece proclamare re il cardinale Carlo di Borbone (v.) col nome di Carlo X. Fu sconfitto ad Arques, e, nonostante l'aiuto del duca di Parma, di nuovo a Ivry. Riuscì a soccorrere Parigi bloccata da Enrico IV; ma sentiva il peso del soccorso spagnolo. Già prima d'Ivry, aveva saputo resistere alla pretesa di Filippo II di esser nominato protettore di Francia; alla morte di Carlo X, dovette accogliere nelle piazze presidî di Filippo II, che ora metteva innanzi i diritti dell'infanta Clara-Isabella-Eugenia. A tali pretese M. si oppose. Ma quando sperava ancora per sé e per suo figlio, Parigi aprì le porte a Enrico IV (22 marzo 1594) e il Parlamento gl'impose di riconoscere il re. Con la Spagna M. prese ancora le armi, ma, battuto a Fontaine-Française (5 giugno 1595) e abbandonato dagli Spagnoli, il 28 ottobre fece atto di sottomissione. Il re gli accordò per sei anni tre piazze di sicurezza, il governo dell'Île-de-France (meno Parigi) e un'indennità di due milioni e 640 mila lire. Fino alla morte (1611) si tenne lontano da ogni intrigo.
Bibl.: P. Robiquet, Paris et la Ligue, sous le règne de Henri III, Parigi 1888; R. Bouillé, Hist. des ducs de Guise, III, ivi 1850; Coresp. du duc. de M., 1590-91, pubbl. da E. Henry e Ch. Loriquet, Reims 1860-64, voll. 2.