MAZARA
Città della costa meridionale della Sicilia, a 20 km a S-E di Marsala.
Incerte sono la sua origine ed anche le sue vicende storiche. È probabile che la sua origine sia stata fenicia e sia avvenuta prima della fondazione di Selinunte (628 a. C.): dopo la fondazione di questa città M., per la sua posizione nei pressi del fiume che divideva il territorio dei Fenici di Mozia da quello degli Elimi di Segesta, divenne un emporio (ἐμπόριον, Diod., xiii, 54, 6) ed un fortino di confine (ϕρούριον, Diod., xxxiii, 9, 4) dei Selinuntini: e forse fu molto contesa. Fu distrutta in occasione della marcia di Annibale verso Selinunte nel 409 (Diod., xiii, 54, 6); probabilmente risorse, dato che Diodoro (xxiii, 9, 4) ci parla della sua distruzione avvenuta per opera dei Romani agli inizî della prima guerra punica. Plinio (Nat. hist., iii, 90) fa menzione dell'oppidum di Selinus: questa menzione ed il rinvenimento di pochi resti archeologici (un pavimento a mosaico romano è stato ritrovato recentemente) ci permettono di pensare all'esistenza di un centro abitato in epoca romana. Varie epigrafi sono state rinvenute a M. (C.I.L., x, 57202, 7221), tra cui una greca: in questa ed in altre due latine (7205, 7211) spunta il nome dei Lilibetani. Tale circostanza ha indotto alcuni (v. le considerazioni del Mommsen in C.I.L., x, p. 739 ss.) a pensare che le epigrafi siano state trasportate come materiale per la ricostruzione di Mazara. La località di M. è citata ancora nell'Itinerario Antonino.
Tra i resti archeologici di M. si ricordano tre sarcofagi romani di marmo che si custodiscono nella Cattedrale. Uno di essi, il più notevole, riproduce una amazzonomachia ed è da assegnarsi al periodo che sta tra Adriano ed Antonino Pio; un altro riproduce il ratto di Proserpina e si può datare agli inizî del III sec. d. C., un terzo infine riproduce la caccia di Meleagro al cinghiale ed è da assegnarsi al periodo tra Settimio Severo e Caracalla: i primi due sono stati pubblicati in C. Robert, Die antiken Sarkophagreliefs, rispettivamente in II, n. 86 e in III, n. 391.
Bibl.: A. Castiglione, Cose antiche di M., Mazara 1878; L. Bonanno, Il Porto antico di M., Mazara 1931; id., La Romanità di M., Mazara 1933.