MAZZA (lat. clava o dicanitium)
È un bastone d'argento lungo circa un metro, terminante in forma di clava ornata di rilievi. Fino al principio del sec. XIV si portava anche dinnanzi ai cardinali nelle grandi solennità: ora quest'uso è limitato a pochi cardinali, vescovi di diocesi, e ai capitoli delle cattedrali in segno di dignità e di giurisdizione. I mazzieri del papa (mazzerii papae o servientes armorum) sono un collegio di familiari pontifici, suddivisi in mazzieri di servizio e soprannumerarî, sotto gli ordini di un decano.
Mazza d'armi e mazza ferrata.
Le mazze d'armi, sono armi da botta, di solito tutte di ferro, costituite di una testa di forma varia e d'un manico che fa corpo con la testa; le mazze ferrate (o piombate) sono corte aste di legno rinforzate a un'estremità da ghiere, o da coste, o da punte di ferro applicate al legno, e si usavano al modo stesso delle mazze d'armi. Sono dunque armi simili nell'aspetto e nell'uso e molti autori chiamano indifferentemente con uno dei due nomi, l'una o l'altra.
Tanto le mazze d'armi quanto le mazze ferrate sono una derivazione dell'antichissima clava (v.); anzi, si può dire che le armi da botta dei popoli antichi più civilizzati, e che molti scrittori chiamano clave, erano vere mazze d'armi. Il De Chesnel designa col nome speciale di cotue una mazza d'armi di cui si servivano i Franchi. Era tutta d'un pezzo e veniva gettata con forza nelle file nemiche, ove portava strage per effetto del suo grande peso.
Ne erano armati i guerrieri più vigorosi, e prima di lanciarla la manovravano a due mani per offendere i più vicini.
Si può qui fare cenno di una specie di mazzuolo a lungo manico, usato da botta come le mazze in genere. Arme di tale specie si trovano frequentemente riprodotte su sarcofaghi o su vasi etruschi, nelle mani di guerrieri.
La mazza d'armi dei tempi medievali e moderni non fu usata dalla cavalleria feudale che nel sec. XII. Entrata nell'uso, si cercò di ripararne i colpi terribili aumentando la grossezza degli elmi e aggiungendo le prime piastre di ferro sulla cotta di maglia. Nel Quattrocento, abbandonata la pesante scure a due mani, la mazza fece parte, di regola, dell'armamento degli uomini d'arme, che la portavano attaccata all'arcione con la stessa cinghia che s'avvolgeva al polso durante il combattimento. L'uso n'era facile e pratico nelle zuffe a cavallo, quando la lancia diveniva inutile e la spada impotente contro il ferro delle armature. In tale epoca la mazza. era priva di ornamenti e aveva forma assai simile a quella dei periodi precedenti, seppure di maggiori dimensioni. Le mazze d'armi dal Cinquecento in poi si possono dividere in due grandi categorie; quelle a testa rotonda o globale (anche faccettata), e quelle a testa a coste, o ad alette. Costa è voce usata dagli armaioli italiani del sec. XVI per indicare quelle piastre triangolari incastrate in numero di sei e più nel manico cilindrico della testa della mazza. Alcuni erroneamente le dicono ali o piastre.
Le mazze ferrate avevano il manico di legno e la testa di ferro, o di bronzo, o di rame, o anche di piombo, nel quale caso si dicevano appunto mazze piombate o flagelli d'armi (fr. bâton plombé e anche popolarmente assommoir). Esse erano armi proibite, mentre pare non lo fossero le mazze d'armi, forse ritenute più nobili. Quest'arma in tedesco aveva il nome speciale di Morgenstern e in inglese di morning-star ("stella del mattino") dall'apparenza di stella che ha, guardandola dalla testa secondo l'asse e la lunghezza del manico. È formata da un blocco di legno a forma di clava, guernito nella parte grossa o nella testa, di punte di ferro e talvolta anche di legno. Alcuni popoli selvaggi hanno mazze con grosse spine conficcate nel legno e formano così un'arma da offesa potente. Era più frequentemente arma da fante, ma esisteva anche la mazza ferrata dei cavalieri, con manico più corto. Questa era generalmente di fabbricazione più accurata.
Nel museo di artiglieria di Torino è conservata, fra le altre, una testa di mazza di bronzo di notevole valore storico, proveniente da Nocera dei Pagani; ha 15 prominenze o punte (smussate) su tre file ed è esemplare molto raro e di pregevole fattura artistica. Nella stessa armeria si conservano moltissime mazze ferrate o piombate complete, e di altre si hanno solo le teste metalliche; e teste metalliche di bronzo sono state trovate negli scavi e nelle esplorazioni di tombe sannitiche, principalmente nella necropoli di Alfedena. Antica e pregevolissima è una mazza ferrata a ghiere con punte che in uno statuto di Bologna del 1252 è detta avirata; si compone d'un manico di legno a tronco di cono lungo metri 0,90 circa, all'estremità più larga del quale vi sono quattro ghiere di ferro, ciascuna con tre punte, disposte alternatamente. Altre ghiere di ferro o di bronzo, sempre antichissime, sono munite di gorbia, per abbracciare la testa del manico; altre ancora sono ricamente ornate a graffito.
Nelle varie armerie vi sono anche molti esemplari di mazze ferrate a coste, cioè colle coste infisse in un anello che involge il manico, o anche infisse nel manico direttamente. E finalmente nei musei si trovano frequenti esemplari di mazze semplici (clave), di mazze ferrate, di mazze piombate, ecc., dei popoli orientali o di popoli selvaggi. Nel museo etnografico di Roma vi sono mazze della Melanesia.
Mazza a pistola, mazza d'armi a pugnale. - Il nome definisce queste armi che furono di uso poco comune e che ora sono curiosità; nell'armeria Reale di Torino si ha una mazza della forma di pugnale, a cui serve da manico una canna da pistola, lunga m. 0,335; è un'arma a triplice uso: da botta, da punta, e da fuoco.
Mazza a fuoco o da fuoco (fr. masse à feu; ted. Schiessprügel). - È una specie di mazza che ha la testa cilindrica e che può riempirsi di fuoco greco, mentre tutt'attorno il cilindro è rivestito di chiodi e finisce in sommità per mezzo d'uno spuntone. Ne porta un esempio il Demmin, della fine del sec. XIV o principio del sec. XV; e ve ne sono esemplari nella collezione del principe Charles a Berlino, in quella D'Ambras e Meyrick, e nel museo di Sigmaringen.
Il De Chesnel riporta una descrizione di mazza ferrata che doveva servire specie per segnali d'allarme e consisteva in una sorta di lunga picca (da 10 a 12 piedi) alla cui estremità erano piantati chiodi per trattenere stoppa, fuochi, zolfo, ecc. Il De Chesnel dice che poteva servire talvolta come arma.