MCG (magnetocardiografia)
Tecnica diagnostica medica non invasiva per la registrazione dell’attività elettrica del cuore. A differenza della elettrocardiografia (ECG), universalmente utilizzata in campo medico e che misura i potenziali elettrici indotti sul corpo dall’attività elettrica del cuore, la MCG registra il campo magnetico generato dalle correnti responsabili della contrazione del muscolo cardiaco. Per fare ciò vengono utilizzati dei sensori magnetici estremamente sensibili, realizzati con circuiti superconduttori. Tali sensori, noti con l’acronimo SQUID (Superconducting quantum interference device), sono capaci di misurare piccolissime variazioni di campo magnetico, dell’ordine di qualche femtoTesla (10−15 T), ovvero un centi-miliardesimo del campo magnetico terrestre. Ciò permette di effettuare la registrazione a una certa distanza dal paziente e senza contatto con esso. Per funzionare gli SQUID richiedono temperature molto basse, dell’ordine di 4K nel caso degli SQUID realizzati con superconduttori a bassa temperatura o 77K per quelli ad alta temperatura, il che richiede l’utilizzo di opportuni contenitori termicamente isolanti. Il vantaggio principale dell’MCG rispetto all’ECG è che il campo misurato non viene disturbato dalla presenza del corpo umano, che è completamente trasparente ai campi magnetici. Mentre, nel caso dell’ECG, la conducibilità dei tessuti modifica notevolmente la forma del segnale elettrico registrato. Tuttavia, l’enorme esperienza medica accumulata nell’uso dell’ECG e la maggiore complessità delle macchine MCG rende quest’ultima tecnica diagnostica poco comune e utilizzata in pochi centri specializzati.