MECHETTI
– Famiglia di editori musicali, cui appartenne Carlo, il quale, nato a Lucca intorno al 1748, svolse inizialmente l’attività di mercante d’arte, commerciando in particolare oggetti in alabastro. Arrivato a Vienna per affari negli anni Settanta del Settecento, fu in contatto con il mercante all’ingrosso e successivamente banchiere Giovanni Battista Malfatti, suo concittadino e nonno dell’allieva e amica di L. van Beethoven Therese Malfatti. Carlo fu al servizio del feldmaresciallo conte di Colloredo in qualità di maggiordomo. Tale posizione gli consentì di entrare in contatto con molti esponenti dell’aristocrazia più elevata, influendo favorevolmente sulla sua attività commerciale e permettendogli di accumulare una notevole fortuna. Nel 1790 mise in vendita, a Vienna, tramite un catalogo stampato in francese, la collezione di incisioni su rame appartenuta a Caterina di Russia, da lui acquistata per 25.000 fiorini. Ancora nel 1797 egli vendeva la sua merce su un banco al mercato, ma nel 1798 ottenne la licenza di mercante d’arte e il 18 maggio 1799 poté annunciare l’apertura del suo nuovo negozio, ubicato nell’edificio dell’ospedale civico (di fronte al palazzo Lobkowitz), in cui si potevano trovare oggetti d’arte di alabastro e di marmo, mosaici, incisioni su rame. Sul lato dello stesso edificio (Nebentrakt, n. 1165) si trovava anche l’abitazione in cui Carlo visse fino alla morte.
In seguito, dato il successo dell’iniziativa e in linea con la tendenza dei tempi, Carlo aggiunse alla merce disponibile nel negozio un assortimento di generi musicali; il 2 nov. 1799 annunciò l’invenzione di un nuovo strumento armonico (probabilmente una Glassharmonika con tasti). Nel novembre del 1806 subì un grave danno quando la nave austriaca «S.Antonio», che trasportava un carico di dieci casse di merce a lui destinata, contenenti oggetti d’alabastro provenienti da Firenze e imbarcate nel porto (allora dichiarato bloccato) di Pontelagoscuro alla volta di Trieste, fu assalita da una fregata inglese e dirottata a Corfù.
Ancora scapolo e ormai benestante, dal 1798 Carlo prese con sé, in qualità di assistente, il nipote Pietro, che adottò nel 1807 elevandolo poi formalmente al ruolo di socio. Dal 1810 (ma forse prima) Carlo e Pietro diedero inizio all’attività di editori musicali, come si apprende dal loro primo annuncio apparso nella Wiener Zeitung del 7 nov. 1810.
Carlo morì a Vienna il 30 genn. 1811.
Su una lapide conservata nella chiesa di St. Jakob, nel sobborgo viennese di Penzing, sono ancora leggibili le parole che il nipote Pietro volle dedicargli: «artium elegantiorum cultor propagator pius iustus probus verae amicitiae exemplum rarissimum omnibus carus» (Slezak, p. 67). Il monumento funebre, ideato nel 1812 da Carlo Finelli, è coronato da un globo terrestre di granito con la figura di Psiche che si protende verso il cielo, ispirata probabilmente dal poeta Theodor Körner.
L’attività editoriale si interruppe in seguito alla morte di Carlo, e la ditta, di cui egli era titolare, fu dichiarata sciolta. Una stima ufficiale della situazione patrimoniale e un bilancio del negozio di oggetti d’arte si trovano nel testamento, in cui Pietro era nominato dallo zio unico erede.
Pietro nacque a Lucca il 20 apr. 1777 da Luigi, fratello di Carlo. Arrivò a Vienna intorno al 1793, e dal 1798 cominciò a collaborare all’attività dello zio Carlo. Quando, dal 1° marzo 1807, Pietro divenne ufficialmente socio della ditta, questa assunse il nome di Carlo Mechetti e Nipote. Inizialmente Pietro non era autorizzato alla firma: il 10 luglio 1810 tuttavia, in seguito a un ricorso, gli venne concessa una nuova licenza di mercante d’arte, con la motivazione che l’aumento di negozi d’arte nell’ambito commerciale non poteva che essere auspicabile.
Il 23 sett. 1810 Pietro sposò Theresia Rottmann (battezzata a Vienna il 13 febbr. 1788), figlia del computista di corte Philipp e di Maria Anna Melzer.
Descritta come una donna gentile, intelligente, spiritosa e colta (ibid., p. 66), Maria Anna Melzer era da tempo separata dal marito e da alcuni anni conviveva con il noto letterato Joseph Schreyvogel, cofondatore e successivamente principale proprietario del Kunst- und Industrie Comptoir (per un certo periodo il principale editore di Beethoven), nonché a partire dal 1814 segretario (ma di fatto direttore artistico) del Burgtheater di Vienna, che grazie al suo rilevante apporto divenne in breve tempo uno dei principali teatri europei.
Dal 1811 Pietro si dedicò esclusivamente alle edizioni musicali; il 18 febbraio di quell’anno registrò presso il tribunale la nuova impresa, denominata da allora Pietro Mechetti qdm. Carlo. Tale denominazione fu usata per la prima volta in un annuncio apparso il 24 apr. 1811 nella Wiener Zeitung. Inizialmente l’impresa ebbe sede nella Innere Stadt, n. 1166, ma il 13 sett. 1817 si trasferì alla Kleine Michaelerhaus, n. 1221 (poi Michaelsplatz, n. 1153), di fronte alla scuola imperiale di equitazione.
Fra i compositori pubblicati che caratterizzano questa prima fase dell’attività di Pietro figurano M. Giuliani, A. Gyrowetz, N. Isouard, I. Moscheles, G. Rossini, L. Spohr. Va pure segnalata un’edizione del Timotheus (Alexander’s Feast) di G.F. Händel del 1812. Nel 1815 Pietro pubblicò, rispettivamente con i numeri di stampa 382 e 384, le prime edizioni di alcune composizioni di Beethoven: la Polonaise op. 89 e una raccolta di Lieder dal titolo Sechs deutsche Gedichte von C.L. Reissig, che comprendeva Des Kriegers Abschied (WoO 143). Nel 1818 Pietro rilevò dalla disciolta casa editrice Johann Traeg, di cui aveva acquistato i diritti, e da quella di Peter Cappi, che era in fase di trasformazione, una notevole quantità di composizioni musicali. Grazie ai diritti di Traeg, in particolare, Pietro poté pubblicare una ristampa del Lied beethoveniano Zärtliche Liebe (WoO 123), apparso per i tipi di Traeg nel 1803; mentre, come successore di Josef Eder, diede alle stampe le sonate op. 10 e op. 13 di Beethoven (originariamente apparse rispettivamente nel 1798 e 1799) in una nuova edizione originale.
Pietro intraprese con certezza almeno due viaggi d’affari: del primo, avvenuto nel maggio 1819 e diretto ai mercati di Pest, reca testimonianza la sua nitida e accurata firma nei Gremialakten (Slezak, p. 68); il secondo, a Bratislava, a cui egli partecipò nel settembre 1825 insieme con un gruppo di musicisti ed editori che comprendeva, tra gli altri, Barbara Schuppanzigh, Joseph Mayseder e August Artaria, è documentato dai verbali dei passaporti (ibid.).
Grazie alle notevoli capacità imprenditoriali, che gli consentirono di espandere la sua attività e di instaurare e mantenere buoni rapporti con autori importanti, Pietro pubblicò anche le prime edizioni di alcune importanti opere di F. Mendelssohn Bartholdy (tra le altre, il Rondò capriccioso op. 14 e le Variations sérieuses op. 54), Moscheles, F. Schubert (Trinklied, D 356), R. Schumann (composizioni per pianoforte opp. 18, 19, 20), Spohr e numerose opere di K. Czerny, G. Donizetti, M.J. Leidesdorf, Rossini, e molti altri. Ciò consentì a Pietro di conquistare un posto di rilievo fra gli editori musicali viennesi, non inferiore a quello occupato dai colleghi T. Haslinger e A. Diabelli. Significativa, in questo senso, è la contesa che ebbe luogo, nel 1823, fra la ditta Mechetti e Artaria & Comp. sulla proprietà esclusiva dei diritti del Maometto di Rossini. Nel 1831 Pietro pubblicò la prima edizione dell’Introduzione e polacca op. 3 per violoncello e pianoforte di F. Chopin, allora a Vienna, dedicata al violoncellista Joseph Merk.
La vera svolta per la ditta di Pietro, tuttavia, giunse con la pubblicazione, fra il 1829 e il 1841, delle opere di Joseph Lanner (dall’op. 32 all’op. 168), che apparvero sia in edizione originale sia in numerose trascrizioni e che andarono a ruba: il travolgente successo conseguito fornì all’editore quella solida base finanziaria che gli permise di sviluppare, da allora in poi, il suo intero programma editoriale, compresi i lavori di maggiore impegno.
Nel 1841 Pietro sollecitò alcuni fra i maggiori compositori del tempo perché contribuissero con loro brani a un Album Beethoven, da dare alle stampe al fine di raccogliere fondi per un monumento a Beethoven. Nel gennaio 1842 fu annunciata la pubblicazione della raccolta, contenente «dix morceaux brillants»; fra gli autori figurano Chopin, F. Liszt, Moscheles, S. Thalberg e Mendelssohn Bartholdy, le cui Variations sérieuses costituiscono di gran lunga il pezzo più originale e rilevante del volume (Todd). Ancora nel 1842, quando Donizetti fu nominato Hofkapellmeister a Vienna, Pietro e il figlio Karl funsero da suoi agenti, riscuotendo le mensilità del suo stipendio. Alcuni anni dopo, un’altra tappa non meno rilevante fu per Pietro la pubblicazione di tutte le composizioni di Johann Strauss figlio fino all’op. 94 (1851), che confermò la sua capacità nell’intercettare il gusto dominante.
Negli ultimi anni di attività apparvero per la sua ditta, tra le altre, composizioni di S. Mercadante, O. Nicolai, Thalberg, Liszt (op. 1), T. Leschetizky (op. 1) e C. Grillparzer (fratello del poeta Franz). Pietro pubblicò inoltre numerose e importanti raccolte di brani scelti, tra le quali vanno menzionate l’Anthologie musicale (oltre 100 fascicoli), l’Aurora d’Italia e di Germania (352 fascicoli contenenti brani estratti dalle opere italiane e tedesche che avevano incontrato maggior favore), Feuilles théatrales, Fleurs d’Italie, Der musikalische Sammler (95 fascicoli), Terpsicore (3 serie, dedicate a musica di danza e a balletti), che godettero ai loro tempi di grande popolarità.
Pietro morì a Vienna il 25 luglio 1850.
Dopo la sua morte l’attività della ditta, che aveva pubblicato più di 4000 opere, fu portata avanti dalla vedova Theresia, coadiuvata da Karl Schubert, fratello del compositore Franz, sotto il nome di Pietro Mechetti sel. Witwe. In questi ultimi anni apparvero ancora due edizioni di musiche di W.A. Mozart: quella delle sonate, a cura di Martin Gustav Nottebohm, e un adattamento pianistico a due e a quattro mani dell’Offertorio KV 222.
Fra i cataloghi dati alle stampe dalla ditta si segnalano il Verlags-Katalog del 1846 (1° suppl., 1847) e due bollettini editoriali pubblicati da Theresia (1853-54), copie dei quali sono in possesso della Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna.
Dopo la morte di Theresia (28 giugno 1855) i diritti editoriali passarono nel 1856 alla ditta C.A. Spina, che aveva a sua volta inglobato quella di Cappi e Diabelli.
Karl, figlio di Pietro e di Theresia Rottmann, nacque a Vienna il 7 sett. 1811; fu attivo nell’impresa del padre come contabile e amministratore, e si sposò nel 1836. Malato di cuore, morì il 3 sett. 1847, tre anni prima del padre, lasciando due figli.
Dai registri della parrocchia viennese di St. Augustin si ha inoltre notizia di altri tre figli di Pietro e di Theresia: Joseph (nato il 16 dic. 1812), Jakob (27 genn. 1818 - 27 marzo 1821), Ludwig (11 dic. 1823 - 3 maggio 1849).
Fonti e Bibl.: C. Junker, Festschrift zur Feier des hundertjährigen Bestehens der Korporation der Wiener Buch-, Kunst- und Musikalienhändler 1807-1907, Wien 1907, ad ind.; O.E. Deutsch, Music publishers’ numbers, London 1946, ad vocem; M. Kratochwill, Monographie über Carlo Mechetti, Wien 1958; A. Weinmann, Wiener Musikverleger und Musikalienhändler von Mozarts Zeit bis gegen 1860, Wien 1956, ad ind.; Id., Verlagsverzeichnis Pietro Mechetti quondam Carlo, Wien 1966; W. Ashbrook, Donizetti. La vita, Torino 1986, p. 157; F. Slezak, Beethovens wiener Originalverleger, Wien 1987, pp. 65-68; P. Rattalino, Fryderyk Chopin: ritratto d’autore, Torino 1991, pp. 56 s.; R.L. Todd, Mendelssohn. A life in music, New York-Oxford 2003, p. 414; C. von Wurzbach, Biographisches Lexikon des Kaiserthums Oesterreich, XVII, pp. 223 s.; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, VIII, coll. 1884 s.; The New Grove Dict. of music and musicians, XVI, p. 214; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, Personenteil, XI (2004), coll. 1438 s.