meconio
Sostanza densa, viscosa, di colore bruno verdastro, solitamente inodore, che si forma nell’intestino del feto e che viene espulsa nei primi due o tre giorni di vita del neonato. Il nome deriva dal greco, e sta per ‘papavero’, per la credenza – di derivazione aristotelica – che tale sostanza inducesse il sonno nel feto, come l’oppio che si estrae dal papavero. Il meconio è costituito non solo da frammenti indigeriti presenti nel liquido amniotico deglutito, ma anche da vari prodotti di secrezione, escrezione e desquamazione del tratto gastrointestinale. Il colore verde scuro è dovuto alla presenza di alcuni pigmenti, in particolare la biliverdina. La quantità di detriti insolubili deglutiti può essere identificata nel meconio raccolto alla nascita. Probabilmente la quantità di liquido amniotico deglutita contribuisce in misura modesta alla richiesta calorica fetale, ma può fornire sostanze nutritizie essenziali. In genere un’ipossia marcata determina una scarica di meconio dal crasso sigma nel liquido amniotico. Inoltre, nelle gravidanze a termine e post-termine, una scarsa quantità di liquido amniotico è spesso associata con liquido amniotico fortemente tinto di meconio. Si parla di ileo da meconio quando nei primissimi giorni di vita non si ha l’eliminazione completa del meconio (con occlusione intestinale). Tale sintomo è spesso il primo avviso di fibrosi cistica, ma può essere associato anche alla sindrome di Hirschprung (o megacolon congenito). L’analisi dei componenti del meconio può essere utile per determinare l’eventuale esposizione a sostanze passate al feto dalla madre: per es., farmaci, droghe, o sostanze chimiche alimentari. (*)
→ Genetica. Screening genetico