medesimo (medesmo)
Alternato con ‛ stesso ', ma meno frequente. Di uso più prosastico che poetico, è presente specialmente nel Convivio; ricorre una ventina di volte nella Vita Nuova, solo nelle prose; tre volte nelle Rime, 20 nella Commedia.
In poesia sempre ‛ medesmo ', tranne Pd XIII 70. Il più delle volte è unito a pronomi personali, specialmente nelle forme di I e III singol. ‛ me m. ', ‛ sé m. '; due volte ricorre la forma di soggetto ‛ io m. '; una sola volta la forma di II singol. ‛ te m. ', e di I e II plur. ‛ noi m. ', ‛ voi m. '; isolati anche altri usi come ‛ ella m. ' (Vn XXIX 3), ‛ essa m. '; ‛ esso m. ', riferito a Dio, ‛ costoro m. ' (Cv IV XIV 2), ‛ lui m. ', ‛ essi m. '; alcune volte ‛ loro medesimi '.
Unito a pronome ha in ogni caso valore rafforzativo: Vn III 9 io [avevo]... già veduto per me medesimo l'arte del dire parole per rima; VII 1 più che io medesimo non avrei creduto; XXVI 15 quello che [questa donna] operava ne le donne, cioè per loro medesime, " in quanto a sé stesse " (Scherillo); XXVIII 2 e XXIX 3 (quattro volte); XXXVII 4 parlo... come parlava lo mio cuore in me medesimo; XXXVIII 4 combattuto in me medesimo.
L'esempio fraseologico più frequente di quest'uso è quello del tipo ‛ dicea fra me m. ', ripetuto parecchie volte: Vn XVIII 8, XXIII 3, XXXV 3, XXXVII 3, XXXVIII 2, XL 2, 3, 4 e 5; If XVI 116 (cfr. dicea fra me stesso, in Pg XXIII 28; cfr. XVII 74). Altri esempi di m. con lo stesso valore: Rime CXVI 34 vaga di sé medesma; Cv I II 2, 3 e 13 ‛ parlare di sé medesimo '; II 5 (due volte) e 6, IX 10; X 12 li adornamenti... la [donna] fanno più ammirare che essa medesima; XI 20 (due volte), XII 4; II IV 1 come in sé medesimo è disposto, e V 11; III I 5, IV 6; XII 11 avvegna che Dio, esso medesimo mirando [" mirando in sé stesso "], veggia insiememente tutto; IV Le dolci rime 134, II 18, VIII 3, XXII 5; XV 3 generandosi di vile uomo in lui medesimo; XXVI 2 e 3 rispetto a noi medesimi; XXVIII 7 perdete voi medesimi; If VIII 63 in sé medesmo si volvea co' denti; XVIII 105, Pg XVII 57; XXVI 50 essi medesmi che m'avean pregato; Pd V 84 seco medesmo a suo piacer combatte; IX 34 lietamente a me medesma indulgo, e XXX 27; XXIII 69 non è pareggio da picciola barca / ... né da nocchier ch'a sé medesmo parca; XXVIII 135, Cv II XIII 21, IV XIV 5, If XV 74, Fiore XXXIII 5.
Spesso il valore rafforzativo è particolarmente marcato: Rime XC 35 non che da sé medesmo [l'immaginare] sia sottile (quasi " da sé solo "); Cv I III 1 cosa che... per sé medesima quello [difetto] induce; II III 16 una speretta che per sé medesima... si volge (" da sé sola ", " con moto proprio "); VIII 12; XIII 21 li quali [vapori] per lor medesimi [" da soli "]... s'accendono; XIV 3 la più bella alterazione che esso riceva sia la sua di sé medesimo (cfr. Pg XXI 44); similmente Cv III I 5 e 6, XV 8, IV XIV 2 e 5, XV 1; XXI 6 a me medesimo (" anche a me ") pare maraviglia; If IV 39 di questi cotai son io medesmo; Pg III 63 se tu da te medesmo aver [consiglio] nol puoi (" da te solo "; cfr. Pg XXVII 135 sol da sé). Lo stesso valore rafforzativo prende m. posposto a sostantivo, in Vn XXV 9 Per Orazio parla l'uomo a la scienza medesima (quasi " in persona "); Cv II II 9 sì vuole l'uomo parlare a l'opera medesima; XI 1 mi rivolgo... a la canzone medesima; III IX 15 io fui esperto di questo l'anno medesimo che nacque questa canzone; e anche: I VI 6, III XI 16, IV II 18, V 1, XIV 3.
Anteposto a sostantivo, e talvolta preceduto dall'aggettivo dimostrativo ‛ questo ', ‛ quello ', significa identità: Vn II 1 era tornato lo cielo de la luce quasi a uno medesimo punto (e Cv II XIV 12); Vn XXII 5 dimorando ancora nel medesimo luogo; XXV 9 questo medesimo poeta (e Cv IV XXV 10); Vn XXXIV 6 per questo medesimo modo (cfr. Cv IV XXIX 8); Cv I XIII 6 (e 7, due volte); II III 14 in uno medesimo tempo (cioè " uguale ", " della stessa durata "); IX 5, XV 2, III II 4 e IV XIII 14 nel medesimo libro; III II 15 (e IV VIII 3) in quello medesimo luogo; III V 16, IX 4 (due volte); IV Le dolci rime 94 in medesmo detto (ripreso in XVIII 3); II 4, XIV 10, XXV 10; If XXXI 1 Una medesma lingua pria mi morse; Pd XIII 70 e XXVI 19. Qui va aggiunto per il senso, sebbene m. sia posposto al sostantivo, anche If XV 108 d'un peccato medesmo al mondo lerci (ma alcuni codici leggono d'un medesmo peccato).
Dopo il pronome dimostrativo ‛ questo ', ‛ quello ', significa " la stessa cosa ", " la stessa persona ": Vn XXI 5 ne la terza [parte] dico questo medesimo, e 8; Rime LXXI 11 però che quel medesmo avvenne a noi; Cv I V 8, If XXIV 105 'n quel medesmo ritornò di butto, e XIV 49; Pd XXIV 104 Quel medesmo / che vuol provarsi.