media sociali
<mìdia ...> (o <mèdia ...>) locuz. sost. m. pl. – L’insieme delle tecnologie e degli strumenti dell’informazione e della comunicazione volti a creare, scambiare e condividere su Internet contenuti multimediali quali testi, immagini, video e audio. Si distinguono dai media tradizionali (per es. la televisione) per il modo di condividere e diffondere le informazioni, non più di tipo passivamente unidirezionale ma con la partecipazione attiva degli utenti, che da fruitori diventano anche editori, sulla base dei principi del . Assumono diverse forme: siti di condivisione di materiale multimediale, web TV, web radio, forum, chat, blog, pagine wiki e combinazioni di esse. Comprendono giornali, Internet forum, weblog, social blog, flussi RSS (Really simple syndication), foto (per es. Flickr), video (per es. YouTube), podcast, reti sociali, bookmarking, mashup, mondi virtuali, microblog e altro ancora. Alcuni parametri consentono di differenziare i m. s. da quelli industriali – definiti tradizionali, broadcasting, o mass media: accessibilità (i mezzi di produzione dei media industriali sono nella maggior parte dei casi di proprietà di aziende, enti, istituzioni o privati, mentre quelli dei m. s. sono a basso costo o gratuiti); fruibilità (la produzione nei media industriali richiede formazione e competenze specialistiche); velocità (le informazioni prodotte dai media industriali possono richiedere giorni, settimane o anche mesi prima di essere distribuite, mentre il tempo impiegato dai m. s. è notevolmente ridotto); persistenza (i contenuti dei media industriali, a differenza di quelli dei m. s., non sono modificabili o integrabili); responsabilità (i media industriali devono rendere conto della qualità dei contenuti e dei risultati ottenuti, mentre i m. s. sono un complesso di contenuti e servizi teoricamente senza vincoli né limiti). Un’ulteriore distinzione fa riferimento al modello di business. L’economista statunitense Don Tapscott chiama wikinomics la nuova economia della collaborazione e della cocreazione di massa dei contenuti, sempre in evoluzione, in crescita e in miglioramento: un complesso di entità e attività commerciali ed economiche che nascono e vivono con l’uso sistematico dei m. s. da parte di enti, istituzioni, aziende, comunità di professionisti, singoli utilizzatori della rete, gruppi di consumatori. Alcuni esempi emblematici di m. s. consentono di evidenziarne le differenze di categoria dai media industriali: Linux, il sistema operativo per computer creato, sviluppato, implementato e aggiornato nel tempo grazie al lavoro collaborativo e volontario di migliaia di produttori di software; Wikipedia, un'enciclopedia sostenuta costantemente dal lavoro di scrittura e di editing di centinaia di migliaia di autori, funzionante sull’applicazione MediaWiki che abilita qualsiasi utente della rete a scrivere il testo di un lemma e a modificare i testi di altri autori senza sistematici controlli; il giornalismo partecipativo, o open source journalism, il nuovo modo di fare giornalismo in cui i lettori partecipano attivamente, utilizzando l’interattività dei media digitali e della rete e gli strumenti facilitati di scrittura online, di creazione di video e di audio; , la televisione via cavo e via web creata da Al Gore che fa uso anche di contenuti prodotti dagli utenti, denominati pods.