mediaticita
mediaticità s. f. inv. L’essere mediatico, diffuso e fatto conoscere al grande pubblico dai mezzi d’informazione.
• Alle 11 esatte tutti i faretti si accendono, la luce raddoppia, e tutti si voltano indietro. Il Papa avanza dalle nostre spalle. Sorride con mitezza, ora a destra ora a sinistra, parimenti. Si guarda bene dal concedere privilegi. Ma improvvisamente fa un gesto inspiegabile: vede due file avanti alla mia, sul lato che dà sul corridoio centrale, il faccione da luna piena di Lino Banfi, il Papa devia con uno scatto improvviso, s’illumina e stende la mano. Banfi s’inchina con flessuosità e gliela bacia. A quel punto ho un sospetto: la graduatoria rispetta la mediaticità. (Ferdinando Camon, Stampa, 22 novembre 2009, p. 1, Prima pagina) • Rispetto al passato, però, va riscontrato un paradosso: a questa nuova crescita di immagine si è accompagnata una sostanziale emarginazione della Fiom in quello che è il core business di un sindacato, e cioè la contrattazione e la rappresentanza; ma proprio l’elevata mediaticità ha consentito che restasse ugualmente sulla scena come protagonista. [...] Ma secondo lo storico del sindacato Bruno Manghi «si tratta di successi di breve respiro. È comprensibile che in un momento di debolezza generale dei sindacati si cerchi compensazione nelle piazze, nella mediaticità». (Nunzia Penelope, Foglio, 9 marzo 2012, p. 1, Prima pagina) • Di fatto, un personaggio idealtipico del macronismo, con un «passato politico» trasversale ([Nicolas Hulot] è stato consigliere sia del socialista Laurent Fabius che del neogollista Jacques Chirac) e che deve la propria popolarità alla mediaticità (e ad alcune battaglie contro multinazionali francesi come Edf e L’Oréal). (Massimiliano Panarari, Giornale di Brescia, 23 giugno 2017, p. 7, Commenti e opinioni).
- Derivato dall’agg. mediatico con l’aggiunta del suffisso -ità.
- Già attestato nella Stampa del 13 maggio 1987, p. 19, Spettacoli (Lietta Tornabuoni).