MEDIAZIONE
. Filosofia. - Nel suo significato filosofico, il concetto di "mediazione" ha origine nell'uso greco, e particolarmente aristotelico, dei termini μέσος "medio" e ἄμεσος "immediato". Il primo designa tipicamente il termine "medio" del sillogismo, così nominato per la sua posizione intermedia fra i termini "estremi" e per la funzione logica onde esso, collegato con ciascuno dei due estremi in ognuna delle due premesse, determina la loro sintesi nella conclusione. Ogni conoscenza derivata dall'apodissi sillogistica è perciò conoscenza "mediata", opposta a quella, prodotta da una pura intuizione intellettuale, delle "premesse immediate" da cui la deduzione prende le mosse. Mediazione diventa con ciò sinonimo di attività logica generante e accertante la conoscenza con energia autonoma, in antitesi con la passività contemplativa della conoscenza immediata. E mentre la logica classica presuppone sempre, come base della mediazione, una conoscenza immediata dei suoi elementi, la filosofia moderna, e particolarmente l'idealismo postkantiano, sostituendo all'antica logica la moderna dialettica e pur riprendendo da quella moltissimi termini e concetti e problemi, designa come "assoluta mediazione" l'attività illimitata del pensiero, non mai legato a un'intuizione passiva dell'oggetto e sempre creante e giustificante in sé ogni suo contenuto.