medicina anti-aging
<... -èiǧiṅ> locuz. sost. f. – Pratica clinica volta a prevenire lo sviluppo delle malattie dell’età avanzata e a rallentare il processo di invecchiamento. Allo scopo, in essa confluiscono diverse discipline, tra cui chimica biologica, genetica, fisiologia, endocrinologia, nutrizione, scienze motorie e psicofisiologia. La m. a., pur tenendo in considerazione malattie e sintomi, si concentra soprattutto sui meccanismi biochimici, genetici, fisiologici e ambientali che sono alla base dei processi di degenerazione dell’individuo in fase di invecchiamento. In questo modo, è possibile adottare pratiche cliniche atte a stimolare i processi di rigenerazione e di riparazione molecolare e sistemica, per permettere di vivere e invecchiare in salute. Nata negli Stati Uniti all’inizio degli anni Novanta del 20° sec., la m. a. va distinta dalla geriatria in quanto non si limita a curare le malattie degenerative tipiche della vecchiaia quando queste insorgono, ma piuttosto agisce sui meccanismi stessi di degenerazione, con interventi (analisi predittive, diagnosi e pratiche appropriate) che, se adottati precocemente, possono ridurre il rischio che insorgano le patologie cronico-degenerative tipiche dell’invecchiamento (quali patologie cardiovascolari, cerebrovascolari o a carico del sistema osseo, diabete, ecc.), o comunque possono diminuirne la gravità.