medicina narrativa
locuz. sost. f. – Metodologia (nota anche come narrative medicine) che stimola la narrazione, da parte del paziente, del proprio stato di malattia, nell’intento di dare senso e quindi sollievo alla sofferenza, di favorire la creazione di un rapporto di fiducia e comprensione tra malato e personale medico e di capire il quadro patologico individuale, ossia nello specifico contesto della persona sofferente. Il fine ultimo è quello di contribuire a definire la terapia più adatta per il paziente in questione, identificando bisogni emergenti e nuove strategie di intervento. La m. n. mira a valorizzare la narrazione dell’esperienza individuale come elemento essenziale nella strutturazione della cura, poiché uno stato di sofferenza deve essere adeguatamente inserito in un racconto reale, in tal modo acquisendo uno specifico significato. Infatti, la m. n. parte dalla constatazione che, a fronte di tecnologie di diagnosi e analisi sempre più sofisticate, è passata in secondo piano la capacità dei medici di ascoltare i pazienti, in tal modo perdendo la possibilità di recepire, grazie alle parole dei malati, quegli elementi indispensabili per il trattamento e la cura della malattia. Il nucleo centrale della m. n. si basa dunque sul processo di ascolto del paziente mediante una tecnica di conversazione molto raffinata (ma anche tramite forme di scrittura, per es. poesie, racconti, disegni), che conduce il medico a capire, attraverso l’ascolto delle proprie emozioni e di quelle del paziente, il significato della sua pratica clinica. L’ascolto può poi tradursi in una migliore gestione e calibrazione degli approcci terapeutici, anche perché al malato è stata data la possibilità di partecipare al processo di cura e quindi di condividerlo. La m. n., introdotta in tempi recenti e sviluppatasi a partire dagli Stati Uniti (dove attualmente rappresenta una tendenza di pensiero in grande espansione), in Italia è presente in modo più limitato.