Mediobanca
Denominazione corrente della Banca di Credito Finanziario, la più importante banca d’investimento e d’affari italiana. Ha sede a Milano. Opera nell’attività di prestito di denaro a medio termine e, dal 1973, a lungo termine, in favore soprattutto di gruppi imprenditoriali italiani e di aziende di medie dimensioni. È stata tra le prime a entrare nel settore parabancario con Spafid, gestioni fiduciarie (1948), Compass, credito al consumo (1951) e Selma, poi SelmaBipiemme Leasing, nel leasing (1970).
Fu fondata il 10 aprile 1946 per iniziativa della Banca Commerciale Italiana (incorporata nel 2001 nel gruppo Intesa BCI, odierna Intesa SanPaolo), del Credito Italiano (odierno Unicredit Group) e del Banco di Roma, dal 1992 Banca di Roma (➔). La direzione fu affidata a E. Cuccia. Nel 1956 le azioni M. vennero ammesse alla quotazione in borsa: fu il primo titolo bancario quotato nel dopoguerra. Il controllo dell’assetto azionario dell’istituto restò in mano pubblica, attraverso l’IRI, proprietario delle 3 banche fondatrici fino al gennaio 1988, quando fu deciso di ridefinire la base paritaria del gruppo di controllo tra soci pubblici e privati. Il possesso del capitale azionario da parte delle 3 banche passò dal 56,9% al 25% e una parte delle azioni cedute fu rilevata da un gruppo di imprese private, che raggiunsero in tal modo una partecipazione equivalente a quella delle 3 banche, stipulando con le stesse un sindacato di blocco in modo da garantire l’indipendenza gestionale. La restante quota del pacchetto, circa il 7%, venne collocata sul mercato nel novembre 1988. Nel 1990 fu costituita Mediobanca International per operare sul mercato internazionale dei capitali e nel 1992 fu resa operativa Micos, poi CheBanca, per operare nel settore dei finanziamenti immobiliari. Un nuovo accordo, successivamente rinnovato, fu stipulato nel 1994 allo scopo di salvaguardare l’unitarietà di indirizzo operativo dell’istituto. Nell’aprile 2000 la Banca Commerciale Italiana, divenuta parte del gruppo Intesa, ha ceduto la sua partecipazione in M. ad altri membri del sindacato di blocco. Nell’aprile 2003 il patto di sindacato di M. è stato modificato in seguito all’adesione di un gruppo di investitori esteri con una quota complessiva del 10%. Alla fine del 2007, dopo la fusione con Capitalia, UniCredit ha ceduto una parte delle azioni (7,4%) di M. a soci, anche nuovi, che le mantengono vincolate al patto, e una parte (2%) a terzi direttamente sul mercato.