MEGACOLON (dal gr. μέγας "grande" e κῶλον "colon")
Denominata anche malattia di Hirschsprung, dal nome dell'autore che per primo la descrisse, è una malformazione dell'intestino crasso consistente in dilatazione e allungamento di tutto o parte del colon, con forte ispessimento della corrispondente muscolatura intestinale. In rari casi può mancare qualunque ostacolo al vuotamento dell'intestino; più spesso le dilatazioni del colon possono derivare da impedimenti all'evacuazione delle feci per "inginocchiamento" di anse, o per una disposizione "a valvola" del colon sigmoide, il quale nel lattante è già normalmente più lungo e flessuoso che nell'adulto. Altre volte la causa della stasi fecale risiede in uno spasmo delle porzioni più basse del colon.
I sintomi, che possono rilevarsi fino dai primi tempi della vita, consistono in stipsi ostinata e meteorismo con tumefazione enorme dell'addome. L'accentuata peristalsi delle porzioni intestinali dilatate, soprastanti all'ostacolo, si rende visibile attraverso la parete addominale. Le evacuazioni spontanee o provocate sono generalmente molto abbondanti. L'introduzione di una sonda anale, che riesca a superare l'impedimento, è seguita di solito da abbondante evacuazione di gas. Il megacolon può essere tollerato per anni, dopo di che però il malato comincia a deperire e può andare incontro a fenomeni di colite ulcerosa o di occlusione intestinale e di peritonite, che lo conducono a morte, se pure ciò non accade in seguito a malattie intercorrenti. La cura medica consiste in un'alimentazione povera di scorie, nell'evacuazione delle masse fecali accumulate mediante clisteri spinti in alto, per mezzo di sonde anali, oltre le parti ristrette. I purganti possono causare inconvenienti. Nei casi di spasmo di porzioni del colon sono indicate supposte alla belladonna o somministrazioni di atropina per via orale.
Chirurgia. - Il trattamento chirurgico è indicato in gran numero di casi di megacolon, a causa dell'insufficienza delle cure mediche o di complicazioni gravi, che mettono in immediato pericolo di vita il paziente: volvolo di tratti di colon ectasici, come il volvolo del sigma, tutt'altro che raro; ostruzione intestinale da cumulo di materie, in masse a volte enormi; perforazioni, ecc. In tali circostanze l'intervento d'urgenza s'impone e la sua maggiore o minore gravità dipende in gran parte dalla precocità della diagnosi. Nel volvolo del sigma, p. es., il pronto intervento consente la cura radicale, anche in un solo tempo, come nella chirurgia di elezione. L'occlusione intestinale esige per solito l'ano preternaturale.
A parte tali complicazioni, la chirurgia del megacolon ha molte possibilità. Vi sono anzi statistiche che attribuiscono una mortalità quasi del 100% ai casi trattati con cure mediche, del 5-10% solamente ai casi operati. Si possono distinguere operazioni palliative e radicali. Fra le prime sono le colonpessie, la colonplicatio intesa a restringere il lume intestinale, le esclusioni di tratti di colon mercé entero-enteroanastomosi, l'ano prcternaturale o meglio la fistola cecale o l'appendicostomia a scopo di scarico e per poter fare lavaggi del colon. La sezione di eventuali valvole a valle del megacolon, o valvolotomia (Goebell), è intervento malsicuro e del resto di eccezionale indicazione. La cura radicale, che assicura i migliori risultati definitivi, è la resezione, da eseguirsi preferibilmente in più tempi ed eventualmente preceduta da fistola intestinale preparatoria. Se ben condotto, l'intervento dà mortalità operatoria minima. Chirurghi americani hanno tentato recentemente di agire sull'innervazione colica e sfinterica mediante interventi demolitori sul simpatico lombare. Un giudizio al riguardo è ancora prematuro.