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MELANCOLIA

di Ernesto LUGARO - Eugenio TANZI - - Enciclopedia Italiana (1934)
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MELANCOLIA (dal gr. μέλας "nero" e χολή "bile")

Ernesto LUGARO
Eugenio TANZI

La melancolia o lipemania è la sindrome affettiva che ha per note fondamentali una tristezza morbosa e ostinata, indipendente dagli avvenimenti esterni, un pessimismo invincibile, un senso profondo di sfiducia e di avvilimento, che paralizza l'azione. Ogni impressione esterna riesce spiacevole, il pensiero s'aggira in una chiusa cerchia d'idee tristi. Dal pessimismo germogliano spesso veri delirî: di colpa, di miseria, di rovina propria e altrui, di rovina universale, d'indegnità, di dannazione, più di rado a tipo ipocondriaco. Frequenti sono le illusioni, coordinate coi delirî; nei casi più gravi, in cui la coscienza è profondamente turbata e la mente degl'infermi quasi del tutto separata dalla realtà, si possono avere allucinazioni terrifiche: visioni d'eccidî, di supplizî, di saccheggi, di scene atroci d'ogni sorta. Ogni idea d'azione evoca considerazioni dolorose, la visione di danni inevitabili: da ciò l'impossibilità di qualsiasi iniziativa, la ripugnanza per ogni azione. Il malessere psichico e l'oscurarsi della speranza conducono al disgusto attivo per la vita e al suicidio, ora improvviso, in un'esplosione d'angoscia insopportabile (raptus melancholicus), ora premeditato e apparecchiato con abilità, eludendo la sorveglianza. Quando vi sia un delirio di rovina generale, il suicidio può essere preceduto dalla strage di tutta la propria famiglia. Nella melancolia non manca mai un'insonnia tormentosa, più grave al principio della malattia. Meno costante è l'anoressia, e può condurre alla sitofobia, la quale per altro proviene pure da idee d'indegnità, da preoccupazioni ipocondriache, da propositi d'espiazione o di suicidio per inanizione. La digestione è laboriosa. Nelle crisi di più lunga durata l'anoressia cessa e si può avere anzi il bisogno di pasti frequenti, persino una vera bulimia. Quasi costante è una stitichezza ostinata e grave. Le crisi di melancolia durano intorno a un anno. Ma ve ne sono di due, quattro, persino dieci anni, e che pure finiscono col guarire totalmente.

La sindrome melancolica compare, sia in modo caratteristico, sia con qualche nota impura, in ogni sorta di malattie mentali, organiche o funzionali: nella paralisi progressiva e nella demenza precoce o nell'isterismo, nella pellagra e nell'epilessia. Più spesso si presenta a sé e fa parte delle distimie o psicosi affettive: a ritmo alternato con l'esaltazìone maniaca, a sbalzi senza ritmo regolare e isolata; nel quale ultimo caso può ripetersi due o piu̇ volte o anche una sola volta nel corso d'una lunga vita. Gl'intervalli perfettamente normali ahbracciano degli anni e dei decennî. Nell'età critica e nella vecchiaia la melancolia colpisce talvolta soggetti che non avevano mai presentato prima alcuna crisi distimica (v. distimie).

Vedi anche
saudade Sentimento di nostalgico rimpianto, di malinconia e solitudine, accompagnato da un intenso desiderio di qualcosa di assente che, già avvertibile nella lirica medievale e particolarmente vivo nell’opera di R. Ribeiro (16° sec.), permea la poesia portoghese e brasiliana dell’Ottocento; rivendicato nei ... crepuscolarismo Nella letteratura italiana, l'insieme della poesia e dei modi espressivi dei cd. poeti crepuscolari. Tale denominazione (che risale a un'espressione usata da G.A. Borgese nel 1910 per indicare lo spegnersi, a suo avviso, della grande giornata lirica italiana "in un mite e lunghissimo crepuscolo") indica ... Edward Young Poeta inglese (Upham, Hampshire, 1683 - Welwyn, Hertfordshire, 1765). Nel 1719 fece rappresentare una pomposa tragedia, Busiris (scritta nel 1713), che H. Fielding mise in ridicolo in Tom Thumb the Great; nel 1721 apparve l'altra tragedia Revenge, e circa nella stessa epoca fu scritta The brothers rappresentata ... Francesco Pastónchi Pastónchi, Francesco. - Poeta (Riva Ligure 1874 - Torino 1953). Fu allievo di A. Graf all'univ. di Torino, dove insegnò dal 1935. La sua poesia si svolse secondo modi parnassiani e soprattutto dannunziani, lontana da ogni vera intimità e sensualmente intesa alla ricerca della bellezza formale. Tale estetismo ...
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Altri risultati per MELANCOLIA
  • melanconia
    Enciclopedia on line
    (o malinconia) Stato psichico caratterizzato da un’alterazione patologica del tono dell’umore, con un’immotivata tristezza, talora accompagnata da ansia, e con inibizione di tutta la vita intellettuale. Il termine greco μελαγχολία si ritrova per la prima volta nel Corpus Hippocraticum (5° sec. a.C.). ...
  • melanconia
    Dizionario di Medicina (2010)
    In psicoanalisi, forma patologica di lutto (➔) che in Sigmund Freud corrisponde al concetto di depressione.
  • Malinconia
    Universo del Corpo (2000)
    Eugenio Borgna Bruno Callieri Anita Sama La malinconia, l'antica 'melancolia' (dal greco μελαγχολία, composto di μέλας, "nero", e χολή, "bile") è uno stato d'animo caratterizzato da tristezza e temporaneo affievolimento d'interessi per la realtà immediata e futura. Se il malessere diviene più profondo ...
Vocabolario
melancolìa
melancolia melancolìa s. f. – Variante di melanconia e malinconia; è la forma più vicina a quella etimologica, ma ormai di uso ant. o prezioso, tranne che nel linguaggio psichiatrico, in cui si alterna con melanconia (v.). ◆ Analogam. l’agg....
malinconìa
malinconia malinconìa (o melanconìa; ant. maninconìa, melancolìa) s. f. [lat. tardo melancholĭa, gr. μελαγχολία, comp. di μέλας «nero» e χολή «bile», propr. «bile nera»; cfr. atrabile]. – 1. a. ant. Nella medicina ippocratica, uno dei quattro...
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