melanconia
Stato psichico caratterizzato da un’alterazione patologica del tono dell’umore, con un’immotivata tristezza, talora accompagnata da ansia, e con inibizione di tutta la vita intellettuale. L’attenzione è polarizzata sulla vita interiore, diminuita è la spinta all’attività motoria. Sulla base del particolare disturbo dell’umore possono svilupparsi idee deliranti di autoaccusa o di rovina o nichilistiche (verso la propria persona, i parenti, il mondo intero); si osservano talora anche idee deliranti a contenuto ipocondriaco. La m., come la mania, può rappresentare una fase della psicosi maniaco-depressiva. M. involutiva: è una sindrome melanconica che si manifesta per la prima volta nell’età involutiva (fra climaterio e senescenza). Secondo la psicanalisi, nel melanconico si producono un’introflessione degli impulsi aggressivi e una regressione dell’istintività verso livelli orali; il fattore regressivo sembra distinguere la vera m. dagli stati di depressione reattiva e, in partic., dal lutto normale.