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melanoma

di Ugo Bottoni - Dizionario di Medicina (2010)
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melanoma

Ugo Bottoni

Tumore maligno derivante dalle cellule melanocitiche, a sede solitamente cutanea, raramente extracutanea (occhio, cavo orale, retto, vulva, pene). Il m. si colloca al nono posto fra le neoplasie maligne per incidenza nel mondo. In Italia l’incidenza è in media di 12÷13 nuovi casi all’anno ogni 100.000 abitanti. Per quanto riguarda l’indice di mortalità, i dati riportati dalla letteratura indicano valori oscillanti intorno a 2÷4 decessi per 100.000 abitanti all’anno.

Clinica

Si riconoscono 4 forme principali: il m. a diffusione superficiale (superficial spreading melanoma), il più frequente; la lentigo maligna m. (frequente al volto negli anziani), il m. acrale-lentigginoso (in sede palmo-plantare o ungueale); il m. nodulare. Le prime tre forme presentano inizialmente uno sviluppo superficiale od orizzontale e solo successivamente diventano invasive presentando una crescita verticale in profondità. Il m. nella fase di crescita orizzontale si presenta come una macchia policroma, comprendente colori che variano dal marrone chiaro al marrone scuro, al nero, al bianco, al blu. Su questa macchia, in genere a lento accrescimento superficiale, può successivamente rendersi evidente un nodulo. Nel caso del m. nodulare la crescita è subito verticale in profondità. Nel 10÷20% dei casi il m. diffonde ai linfonodi loco-regionali e, successivamente, può dare metastasi a distanza (cute e linfonodi non loco-regionali, polmone, fegato, tessuto osseo, tessuto cerebrale).

Diagnosi

La diagnosi del m. in fase iniziale si giova della cosiddetta regola ABCDE (Asimmetria, Bordi irregolari, Colori diversi nella stessa macchia, Dimensioni maggiori di 6 mm, Evoluzione, ossia recente cambiamento di una lesione pigmentaria preesistente). Un ulteriore ausilio diagnostico è offerto dalla visione in epiluminiscenza con dermoscopio.

Istologia

Il m. presenta proliferazione di melanociti atipici, isolati o riuniti in gruppi, nel contesto dell’epidermide, con tendenza a invadere il derma in profondità. L’invasione in profondità viene valutata con due parametri: i livelli di Clark, che indicano il livello anatomico di invasione con una stadiazione da I a V, e lo spessore di Breslow, misurato dallo strato granuloso fino alla parte più profonda: se lo spessore è inferiore a 1 mm il m. è detto sottile e la prognosi è buona con sopravvivenza a 5 anni nel 90% dei casi, mentre se lo spessore è maggiore di 4 mm la prognosi è peggiore.

Terapia

La terapia elettiva è quella chirurgica, con asportazione tempestiva delle lesioni primitive cutanee, soprattutto se sottili. Nel caso di localizzazione ai linfonodi loco-regionali si esegue la linfadenectomia; in presenza di metastasi a distanza, si ricorre alla chemioterapia o all’immunochemioterapia (dacarbazina, cisplatino, vinblastina, nitrosuree, interferone, IL-2, ecc.). Il m. è però spesso resistente sia alla chemioterapia che alla radioterapia, per cui i risultati sono modesti e la sopravvivenza, in presenza di metastasi agli organi interni, è inferiore all’anno.

melanoma

Vedi anche
melanina Pigmento nero o bruno elaborato in molti animali da particolari cellule (melanofori o melanociti). Caratteri generali Le m. sono insolubili in acqua e negli acidi. Si formano per ossidazione enzimatica della tirosina a 5,6-diidrossindolo, la quale si ossida e si polimerizza a formare un pigmento bruno ... oncologia Ramo della medicina che studia i tumori dal punto di vista morfologico e clinico. L’o. è nata intorno alla metà del 19° sec., grazie alle ricerche di R. Virchow che hanno posto le basi della patologia cellulare: si è visto così che le neoplasie sono composte da elementi cellulari, simili a quelli dei ... interferone Sostanza proteica , identificata nel 1957 da A. Isaacs e J. Lindemann, capace di interferire con lo sviluppo dei virus, inibendone la moltiplicazione nell’interno della cellula. È prodotta dalle cellule stesse dopo la penetrazione del virus, ma può essere ottenuta anche in laboratorio. Gli i. formano ... fattóre di créscita tabellafattóre di créscita Ciascun composto chimico prodotto dall’organismo, detto anche f. di accrescimento, in grado di stimolare la crescita e il differenziamento delle cellule. Presenti in piccolissime quantità, i f. di crescita sono difficili da isolare con le tecniche tradizionali usate per le ...
Indice
  • 1 Clinica
  • 2 Diagnosi
  • 3 Istologia
  • 4 Terapia
Tag
  • CHEMIOTERAPIA
  • REGOLA ABCDE
  • RADIOTERAPIA
  • EPIDERMIDE
  • CAVO ORALE
Altri risultati per melanoma
  • melanoma
    Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
    Nicolò Scuderi Neoplasia che origina dalla trasformazione maligna dei melanociti, cellule stellariformi dotate di prolungamenti dendritici e deputate alla sintesi di melanina, distribuendosi a livello della giunzione dermo-epidermica e del derma, a prognosi sfavorevole a meno che non sia precocemente ...
Vocabolario
melanòma
melanoma melanòma s. m. [der. di melano-, col suff. -oma] (pl. -i). – Tumore pigmentato, maligno o benigno, della pelle, che presenta un colorito scuro o nero per l’accumulo di melanina nell’interno delle cellule.
melanosarcòma
melanosarcoma melanosarcòma s. m. [comp. di melano- e sarcoma] (pl. -i). – In medicina, impropria denominazione di una varietà di melanoma.
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