Poeta greco di Gadara fiorito nella prima metà del 1º sec. a. C. Fu anche filosofo, seguì la scuola dei cinici e compose, a imitazione di Menippo, delle satire menippee che raccolse col titolo Le Cariti: di esse ci è giunto solo qualche titolo. Ma fu soprattutto poeta di epigrammi; ne rimangono circa 130 nell'Antologia Palatina, quasi tutti erotici; alcuni, i più licenziosi, di amori efebici (ne aveva pubblicato una raccolta); gli altri cantano le etere (Eliodora, Zenofila, Fanio) che egli amò a Tiro e a Coo dove si era ritirato; in essi la sensualità è attenuata nello scherzo e nella grazia ironica. A M. si deve anche la prima antologia di epigrammi intitolata Corona (Στέϕανος) in cui il poeta paragona rispettivamente a singole specie di fiori i poeti compresi nella raccolta, e che, dopo successivi rimaneggiamenti, fece capo all'Antologia Palatina; conteneva gli epigrammi di M. e di altri 44 poeti; ce ne è stato conservato il proemio. Si discute del criterio secondo cui erano raccolti gli epigrammi: infatti la notizia del Cod. Palat. 23, secondo cui l'ordinamento era alfabetico, non è confermata da ciò che della raccolta resta nell'Antologia Palatina.