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MELILLA

di Augustin BERNARD - Camillo MANFRONI - - Enciclopedia Italiana (1934)
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MELILLA (A. T., 43)

Augustin BERNARD
Camillo MANFRONI

Città e porto del Marocco settentrionale, sulla costa del Mediterraneo. Sorge sulla sponda occidentale di una vasta baia semicircolare protetta dai venti di O. dalla penisola di Capo Tres Forcas, che si protende nel mare per più di 40 chilometri e a cui la città è addossata; a E. si stende la laguna di Bu-Areg o Mar Chica, separata dal mare da un cordone litorale. Melilla è considerata parte integrante del territorio spagnolo.

Melilla, che nel 1885 contava appena 3000 ab., oggi, non compresa la guarnigione, ne ha 61.000 quasi tutti Spagnoli. Si compone di due centri distinti: la città antica o presidio, sorta su una roccia a picco, circondata da mura che risalgono in parte al sec. XVI, non è che un seguito di fortificazioni sovrapposte; la città nuova, sviluppatasi a E. e a S. della città vecchia, ha un aspetto interamente europeo, con larghe vie che fanno capo a una piazza d'armi nella quale sbocca il parco Hernández.

Lo sviluppo di Melilla è in gran parte dovuto allo sfruttamento dei ricchi minerali di ferro (ematiti con un tenore del 60%) situati nelle vicinanze della città. La Compagnia delle miniere del Rif ha costruito uno scalo apposito per questo minerale, la cui esportazione nel 1930 ha raggiunto le 900.000 tonn. per scendere nel 1931, in seguito alla crisi economica mondiale, a 488.000 tonn. Melilla è diventata porto franco nel 1887; dei lavori di miglioramento sono stati fatti nel 1912-1914, ma, divenuti insufficienti, sono previsti altri lavori, in particolare una gettata di 800 metri di lunghezza che proteggerà il porto dai venti dell'est e al riparo della quale saranno costruiti bacini e moli.

Una ferrovia per il servizio delle miniere collega il porto a San Juan de las Minas (16 km.), giungendo fino a Batel (50 km.). Delle buone strade, percorse da servizi automobilistici ben organizzati, fanno capo a Melilla e in particolare la strada da Oudjda a Melilla per Martimprey e Berkane, che dal 1929 attraversa la Moulouya a Mechra-bou-Mia con un ponte internazionale: Le rivolte del Rif, la crisi economica, la diminuzione del presidio hanno fatto rallentare lo sviluppo di Melilla. Nel 1929 le importazioni raggiungevano le 130.000 tonnellate, le esportazioni 1.268.000 tonnellate; nel 1930 rispettivamente 141.000 e 826.000 tonnellate. Il minerale di ferro è il principale prodotto d'esportazione; seguono in piccole quantità le uova, l'alfa, i prodotti della pesca. Un servizio marittimo giornaliero collega Melilla a Malaga. Il porto fa concorrenza a quello d'Orano come sbocco del Marocco orientale.

Storia. - Di origine fenicia, occupata poi dai Romani, dai Visigoti, dagli Arabi, da cui ebbe il nome, fu un fiorente emporio di commercio e porto notevole del regno Tlemcen. Nel secolo XV fu occupata dagli Spagnoli che la fortificarono infeudandola alla casa dei duchi di Medina Sidonia, i quali nominavano, col consenso del sovrano di Castiglia prima, e poi di Spagna, un governatore e un castellano. I sovrani del Marocco assalirono più volte Melilla, come del resto gli altri presidî spagnoli lungo la costa, valendosi dell'opera delle tribù berbere che abitavano e abitano ancora il Rif. Numerosi, dal secolo XVI al XIX, gli assedî di Melilla; e così pure notevole la guerra di corsa dei Marocchini per interrompere le comunicazioni tra quel presidio e la Spagna.

Nonostante frequenti accordi tra il sultano e il re di Spagna, con cui si riconosceva il diritto spagnolo di occupazione, si può dire che lo stato di guerra fu quasi continuo. E specialmente ai primi del secolo, quando vennero divise tra Francia e Spagna le provincie marocchine (patto del 1904 e successivi), Melilla fu teatro di operazioni militari importantissime, tanto che da quella città prese il nome l'intera campagna di guerra terminata nel 1909.

Già nel 1903, in seguito a incursioni delle popolazioni abitanti il Rif, la Spagna era venuta a conflitto con il sultano nei pressi di Melilla; ma presto le divergenze si erano appianate, e la Spagna aveva transatto accontentandosi di un'indennità di quattro milioni di scudi, garantita sulle dogane dei principali porti (Casablanca, Mogadir, ecc.). Nel 1909 nuovi attacchi provocarono una lunga guerra, dapprima assai disgraziata, per liberare Melilla dal pericolo di investimento da parte delle cabile vicine: solo alla fine dell'anno alcune si sottomisero. Ma la guerriglia continuò e la divisione di Melilla fu costretta a frequenti operazioni contro i ribelli (1910-13), in una delle quali si segnalò il colonnello Primo de Rivera.

Anche nelle campagne posteriori alla guerra mondiale, per la sua posizione Melilla fu base importante per le forze spagnole, e corse più volte pericolo di cadere nelle mani di Abd el-Krim. Dopo la pacificazione del Marocco Melilla ha acquistato una grande importanza, specialmente per le ricche miniere di ferro di Beni-bu-Ifrur, che è congiunta con la ferrovia a Melilla.

Bibl.: Prado, Historia de la acción de España en Marruecos, Madrid 1929; A. Bernard, Le Maroc espagnol, Parigi 1932.

Vedi anche
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