Mercouri, Melina (propr. Maria Amalia)
Attrice cinematografica greca, nata ad Atene il 18 ottobre 1920 e morta a New York il 6 marzo 1994. Interprete di un numero non elevato di film, seppe però infondere carattere ed energia ai ruoli più diversi, tanto da essere premiata per Pote tin kyriaki, noto anche come Never on Sunday (1960; Mai di domenica) di Jules Dassin come miglior attrice al Festival di Cannes, ottenendo anche una nomination all'Oscar nel 1961. Il prestigio ottenuto grazie al suo talento e alla sua determinazione caratteriale la imposero quale figura di rilievo, oltre che del mondo cinematografico, anche del panorama politico greco; la M., infatti, sostenne con vigore la difesa della democrazia e la promozione della cultura nazionale.
Dopo aver studiato recitazione all'Accademia del teatro nazionale di Atene dal 1943 al 1946, e aver avviato un'intensa carriera sul palcoscenico recitando in patria e all'estero, soprattutto a Parigi, dove si misurò per lo più con commedie, esordì nel cinema in Stella (1955; Stella cortigiana del Pireo) di Michael Cacoyannis, dove interpreta una cantante di rebetiko, la canzone popolare urbana greca, rivelando tutto il suo temperamento. Pur avendo lavorato con Joseph Losey in The gypsy and the gentleman (1958; La zingara rossa), e con Dassin in Celui qui doit mourir (1957; Colui che deve morire) e La loi (1959; La legge), fu però la parte della prostituta greca nel terzo film interpretato per il regista statunitense, Pote tin kyriaki, a darle la notorietà internazionale. Nel 1961, infatti, la M. apparve in produzioni straniere, quali Vive Henri IV! Vive l'amour! (I celebri amori di Enrico IV) di Claude Autant-Lara, e Il giudizio universale di Vittorio De Sica. Le sue successive scelte professionali furono strettamente legate alla collaborazione con Dassin, che nel 1966 sarebbe divenuto suo marito, e che seppe mettere in risalto la sua indole di donna forte e risoluta. Talora rivisitando i miti classici, talora sfruttando una forza d'animo propriamente popolare, Dassin riuscì infatti a disegnare per lei ruoli congeniali in Phaedra (1962; Fedra), nella commedia ironica e di grande successo Topkapi (1964), ma anche in 10:30 p.m. summer (1966; Alle 10:30 di una sera d'estate), Promise at dawn (1970; Promessa all'alba), The rehearsal (1974), da lei stessa prodotto, sino alla sua ultima apparizione, A dream of passion (1978). La consapevolezza delle sue origini e il senso di appartenenza al proprio Paese, testimoniati nel suo libro I was born Greek (1971), la portarono a opporsi duramente alla dittatura, tanto da costringerla all'esilio l'anno del colpo di stato militare (1967). Tornata in patria nel 1974, fu eletta deputato al Parlamento per il Movimento socialista panellenico (PASOK) e nel 1977 venne nominata ministro della cultura, carica che ricoprì per dieci anni nel governo di A. Papandreou. La forza e il coraggio con cui la M. difese il ripristino della democrazia in Grecia furono celebrati, il giorno della sua morte, dai funerali di Stato.
B. Meyer-Stabley, La véritable Mélina Mercouri, Paris 2001.