MELOIDI (lat. scient. Meloidae)
Grande famiglia (circa 1500 specie descritte) d'Insetti Coleotteri di media statura, col corpo allungato, la testa bene distinta dal protorace e spesso più larga di esso, le elitre ricoprenti l'addome nei Lyttini e brevi e divaricate (e allora mancano le ali membranose) nei Meloini, con l'addome delle femmine ovigere ingrossato talvolta a dismisura, col tegumento del corpo poco consistente, e col sangue ricco di una sostanza vescicante (cantaridina). Si sviluppano per ipermetamorfosi, cioè dall'uovo esce una larva campodeiforme (triungulino) la quale si muta in una caraboide o in una melolontoide, quindi in una pseudopupa o larva coarctata. Negli Zonitini-Sitarini questa è racchiusa nella spoglia della 2ª larva; la 1ª larva è provvista di due ocelli per lato del capo, e di un apparato respiratorio consistente in una prominenza erettile sul dorso collocata fra l'8° e il 9° urotergite. Negli Horiini-Meloini la larva coarctata è libera dalle esuvie precedenti; la 1ª larva ha un ocello per parte e apparato respiratorio normale. Dopo poche settimane (o fino a più di un anno) si cambia in un tipo uguale al 2° o poco differente, quindi in pupa normale e poi in adulto. La forma coartata è uno stadio a vita latente, come lo prova l'esistente possibilità di alternanza successiva di essa e della 3ª larva.
Vivono a spese di altri insetti. La discendenza dell'enorme numero di uova deposte (spesso da 2000 a 10.000) va in gran parte perduta per la complicazione dei cicli. La Sitaris muralis depone le uova vicino ai nidi delle api solitarie del genere Anthophora; i triungulini, dopo avere svernato in letargo, in primavera s'aggrappano al vello dei maschi dell'ape, che nascono per i primi; durante l'accoppiamento passano sulla femmina e, portati da questa mentre costruisce e approvvigiona il nido, si lasciano cadere nella cella appena vi è deposto l'uovo che (ormai rinchiusi) divorano, continuando, dopo la prima muta, a consumare tutta la provvista di miele e polline. Molte Mylabris, Epicauta, ecc., depongono le uova a mucchietti nel terreno, nelle zone di ovideposizione delle cavallette; i triungulini risalgono alla luce e si disperdono in cerca delle ooteche degli Ortotteri, in ciascuna delle quali penetra un solo parassita, che vi compie poscia tutto il suo ciclo. Le Meloë si comportano circa come le Sitaris; i triungulini stanno in agguato sui fiori, attendendo le Anthophora é le Andrena, ma in maggioranza vanno a finire male, perché si attaccano ai peli dei più svariati insetti villosi.
Gli adulti sono fitofagi e qualcuno, come la Lytta vesicatoria, usata in farmacia col nome di "cantaride" (v.) per la preparazione di prodotti vescicanti, può causare danni defoliando alberi varî.