membrane
Verbo frequente presso i Siciliani, adoperato da D. in due esempi poetici della Vita Nuova e mai più ripetuto (assai spesso invece il composto ‛ rimembrare '): m'apparve Amor... / cui essenza membrar mi dà orrore (Vn III 11 8); membrandovi colei cui voi [occhi] piangeste (XXXVII 7 8).
Nella prima occorrenza il senso dipende dal valore che si attribuisce all'oggetto del verbo: se s'intende essenza per " figura ", " aspetto ", m. è semplice " ricordare "; se " natura ", m. vale quanto " ripensare ": v. l'ampia nota di Barbi-Maggini, e cfr. If I 6 che nel pensier rinova la paura.
Nella seconda occorrenza m., usato transitivamente, è " richiamare alla memoria ", opposto a ‛ obliare ' del v. 5. Si aggiungano due occorrenze del Detto nella forma pronominale: ell'è ben partita / e di cors e di membra, / sì come a me mi membra (v. 166, impersonale); d'un amico fino / chieder, convien ti membri, / che metta cuor e membri / per te (v. 461). V. anche MEMORARE; RIMEMBRARE.