membro [plur. membra; membre, in rima; membri, anche in rima; cfr. Parodi, Lingua 249]
" Parte del corpo umano " o, figuratamente, ma solo nelle opere minori, " parte di un assunto, di una composizione poetica ". Nella Commedia sempre in senso proprio, a eccezione di Pg VI 147.
In senso proprio, al singolare, nel Convivio e poi poche volte nella Commedia, m. è usato per indicare parti del corpo, indeterminatamente: Cv I IV 10 Quando è l'uomo... maculato d'alcuno disconcio membro (cfr. Pg XVIII 124 mal del corpo intero); If VI 24 non avea membro che tenesse fermo (il Torraca segnalava a riscontro un verso di Arnaldo Daniello Lo ferm voler 10); XXVIII 19 e qual forato suo membro e qual mozzo / mostrasse; sta a indicare il m. virile in XXV 116 li piè di rietro... / diventaron lo membro che l'uom cela. Per tutte le altre occorrenze si possono cogliere alcune differenze di significato.
Il termine indica il corpo umano nelle singole parti e nell'insieme: Cv I IV 7 però che veggiono a s [ é] pari membra e pari potenza; V 13 quando le sue membra debitamente si rispondono; III XV 11 la bellezza del corpo resulta da le membra; IV XXV 12 l'ordine debito de le nostre membra; If IX 39 membra feminine avieno e atto (" forme corporee "); XIII 129 poi sen portar quelle membra dolenti (le m. ‛ dilacerate ' degli scialacquatori); XX 42 cangiandosi le membra tutte quante (le m. di Tiresia, cambiato in donna e poi rimutato in uomo); XXV 60 per l'altrui membra avviticchiò le sue (cfr. Met. IV 377 " sic ubi complexu coierunt membra tenaci "), e 75 divenner membra che non fuor mai viste; XXX 53 (e poi 81 e 107) La grave idropesì, che sì dispaia / le membra; Pd I 21 la vagina de le membra sue (perifrasi per la " pelle ", involucro delle m.); XI 108 sigillo, / che le sue membra due anni portarno. Senso proprio anche in Fiore V 3 e in Detto 462 che metta cuor e membri, cioè " anima e corpo ". Una volta è riferito all'anima che, li suoi membri sentendosi a debile stato venuti, torna a Dio, colui che non ha mestiere de le membra corporali (Cv IV XXVIII 17). Per paragone m. sono detti i tronchi e i rami della selva dei suicidi: s'alcuna mai di tai membra si spiega (If XIII 90). Si aggiungano qui XVI 10 Ahimè, che piaghe vidi ne' lor membri, con riferimento indeterminato, e Pg VI 147 costume / hai tu mutato, e rinovate membre, col senso figurato di " cittadini ", " parti di una cittadinanza " (cfr. If XXIV 144). La metafora era già in Guittone Ahi lasso, or è stagion 45 " or hanno lui e soie membre conquise ".
Per il corpo umano, considerando le parti per il tutto: If XVI 65 Se lungamente l'anima conduca / le membra tue (cfr. Cv III VI 12 la sua anima, che lo [corpo] conduce); XXX 24 non punger bestie, nonché membra umane (cfr. ‛ corpo umano ', Pg III 95, XXVII 18); Pg V 47 con quelle membra con le quai nascesti (cfr. If XXIII 96); XII 33 mirar le membra d'í Giganti sparte (giustamente il Porena: non " sparse ", ma " prostrate a terra "); XIX 11 le fredde membra che la notte aggrava; XXVI 56 non son rimase acerbe né mature / le membra mie; XXIX 113 le membra d'oro avea quant'era uccello (il corpo del grifone nella parte anteriore della sua composita unità); XXXI 50 le belle membra in ch'io / rinchiusa fui. Si aggiunga If XXIX 51 puzzo... / qual suol venir de le marcite membre, dove m. sta per " corpi " in senso collettivo. Qui anche Fiore CXLV 14 e Detto 165.
Indica il corpo umano come organismo, nelle sue parti, facoltà e funzioni, in alcune occorrenze che hanno in comune il richiamo alla dottrina dell'anima come ordinatrice delle facoltà umane: Pg XXV 40 prende nel core a tutte membra umane / virtute informativa, 60 dove natura a tutte membra intende, e 90 così e quanto ne le membra vive; Pd II 134 differenti membra.
Figuratamente in Rime CVI 127 Disvelato v'ho, donne, in alcun membro / la viltà de la gente, dove m. vuol dire " parte " o " aspetto ".
Nel Convivio con m. sono indicate le parti della canzone Le dolci rime, nella quale per molte divisioni di procede (IV III 3): La prima parte ancora in tre membra si può comprendere... Lo secondo membro comincia (II 2). ‛ Membra ' o ‛ membri ' (II 18) sono le tre suddivisioni del proemio (vv. 1-20), e precisamente i vv. 1-8, 9-17, 18-22. M. sono anche le singole divisioni di concetto delle strofe successive al proemio, e cioè i vv. 21-24 e 25-40: la prima parte che rimane sì ha due membri... E comincia questo secondo membro (III 5). Le divisioni fondamentali delle canzoni sono dette ‛ parti generali ' (III 2).
Le singole scienze, come parte di tutto lo scibile, prendono il nome di membra di sapienza (III XI 9), allo stesso modo che sapienza è corpo di Filosofia (XV 11).