Carotenuto, Memmo (propr. Guglielmo)
Attore cinematografico, nato a Roma il 24 luglio 1908 e morto ivi il 23 dicembre 1981. Negli anni Cinquanta fu tra i più noti caratteristi del cinema italiano, soprattutto nel ruolo del romano 'sanguigno', dalle venature popolari e dotato di grande umanità. Nel 1956 ottenne il Nastro d'argento come miglior attore non protagonista per Il bigamo (1955) di Luciano Emmer.
Figlio dell'attore Raffaele, detto Nello, ebbe un'infanzia più felice del fratello minore Mario, in quanto fu profondamente legato al padre, che lavorò nel cinema (con parti minori in film, fra gli altri, di Anton Giulio Bragaglia e Alessandro Blasetti), ma fu soprattutto stimato protagonista del teatro dialettale romano. Proprio in questo ambito, C. fece il suo debutto sulla scena, fino a diventarne una delle giovani promesse. Entrò nel mondo del cinema come truccatore prima della Seconda guerra mondiale, per iniziare poi lentamente una carriera di caratterista che avrebbe avuto i suoi momenti salienti in Umberto D. (1952) di Vittorio De Sica, Il bigamo, La banda degli onesti (1956) di Camillo Mastrocinque, Poveri, ma belli (1957) di Dino Risi, I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli.
Si specializzò nel personaggio del cattivo, che si rivela essere in realtà un buono mascherato. In questa chiave appare insuperata la sua caratterizzazione in I soliti ignoti, dove è Cosimo, ladruncolo della malavita romana vicino alla pensione che, in carcere, raggirato da Vittorio Gassman, rivela il piano che i 'soliti ignoti' cercheranno poi maldestramente di attuare. Nella nota scena della tentata rapina al Monte di Pietà, l'espressione sconcertata di C., con la bocca spalancata e il mozzicone di sigaretta che pende dal labbro inferiore, sembra sintetizzare, in un certo senso, l'intera sua carriera. In tutte le sue numerose partecipazioni, infatti, accanto a Totò oppure, più avanti negli anni, accanto a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, C. offrì sempre prove di grande scuola, riuscendo a tratteggiare, sia pure con pochi gesti e poche parole, il carattere di personaggi che risultano spesso indimenticabili.