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MENA y Medrano, Pedro de

di José F. Rafols - Enciclopedia Italiana (1934)
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MENA y Medrano, Pedro de

José F. Rafols

Scultore, nato a Granata nell'agosto del 1628, morto a Malaga il 13 ottobre 1688. Allievo di Alfonso Cano, si trasferì nel 1658 a Malaga, per intagliare le immagini che mancavano agli stalli della cattedrale. Un viaggio a Madrid (1662-1663) produsse un cambiamento nella sua tecnica dell'intaglio e della policromia, senza dubbio perché gli fece conoscere i lavori dei migliori artisti della Castiglia, soprattutto quelli del Greco e di Gregorio Hernández. Nominato scultore del capitolo di Toledo (1663), ritornò quindi a Malaga, rimanendovi poi sempre. Profondamente sentimentale e lirico, pieno di sentimento religioso, fece rivivere tutte le angosce della Vergine Maria singhiozzante nelle sue Addolorate perfette, tutta la carità e umiltà della vita claustrale nelle sue figure di S. Diego d'Alcalá, di S. Francesco d'Assisi, di S. Giovanni di Dio, di S. Teresa, e l'ardore della penitenza cristiana nella S. Maria Egiziaca del museo archeologico di Madrid e nella Maddalena del Prado.

Bibl.: R. de Orueta, La vida y la obra de P. de M., Madrid 1914; L. S., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIV, Lipsia 1930.

Vocabolario
ména
mena ména s. f. [der. di menare]. – 1. Maneggio, azione poco onesta, intrigo ai danni di qualcuno; usato per lo più al plur.: m. occulte, segrete; sventare le m. degli avversarî. 2. ant. a. Affare, negozio, faccenda: sarebbe lunga m. a...
y, Y
y, Y (ìpsilon, o i greca, meno com. i greco) s. f. o m. – Ventiquattresima lettera dell’alfabeto latino (usata solo in latinismi, grecismi e forestierismi non interamente adattati). La sua origine remota è la stessa delle lettere u, v,...
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