Città dell’Argentina occidentale (947.000 ab. nel 2010, considerando l’intera agglomerazione urbana), capitale della provincia omonima, sul Canal Zanjón, ai piedi delle ultime propaggini della Sierra de los Paramillos. Distrutta da un terremoto nel 1861, fu ricostruita a pianta regolare, con vie rettilinee, piazze ampie e bei parchi. Centro agricolo (ortofrutticoltura e viticoltura intensive) e commerciale allo sbocco della ferrovia transandina, ha industrie alimentari, petrolchimiche e del cemento.
Fu fondata nel 1561 e appartenne al Cile fino al 1776. Nel 1814 vi stabilì il suo quartier generale J. de San Martín, che qui organizzò l’esercito delle Ande, alla testa del quale liberò il Cile dagli Spagnoli nel 1817.
Provincia di M. (148.827 km2 con 1.765.700 ab. nel 2010) Si stende tra le Ande a O, che la dividono dal Cile, e il Río Desaguadero-Salado a E, che la separa dalla provincia di San Luis. Comprende il versante orientale della cordigliera, dove si innalzano l’Aconcagua, il Tupungato e altre cime di oltre 5000 m. Le principali risorse sono offerte dall’agricoltura. Si estraggono uranio, carbone, manganese e buona parte del petrolio argentino.