MENDRISIO (A. T., 20-21)
Cittadina della Svizzera, nel Canton Ticino, a 370 m. s. m., tra il Lago di Lugano e il braccio occidentale del Lago di Como, ai piedi del M. Generoso. Possiede edifici notevoli, come la chiesa parrocchiale, presso cui sono gli avanzi di una torre medievale, le chiese di S. Martino, con campanile romanico, di S. Giovanni e della Madonna delle Grazie. Mendrisio nel 1930 contava 1290 ab. dediti all'agricoltura e all'industria serica. A circa 1 km. dal centro è la stazione sulla Lugano-Chiasso.
Storia. - Centro abbastanza popoloso nell'età romana, ma probabilmente più antico, fu nel Medioevo il capoluogo di un'ampia circoscrizione pievana, che giungeva da una parte al Lago di Lugano, dall'altra quasi a quello di Como: le prime tracce documentarie risalgono, però, solo alla fine del sec. VIII. Gravitante verso Como, fu conquistata una prima volta dai Milanesi nel 1242, ridivenendo ben presto territorio comasco. Nel trattato del 1337 fra Azzone Visconti e Franchino Rusca, Mendrisio fu staccata da Como, al pari di Lugano, Locarno e Bellinzona, e ritenuta in proprio feudo dal Rusca, ma un secolo dopo, seguendo ancora le sorti di Lugano, faceva parte del feudo dei Sanseverino, e solo verso il 1513 fu occupata stabilmente dai dodicì cantoni, formando, con Balerna, un baliaggio separato da Lugano e dal Sopraceneri. A più riprese si parlò di una cessione di questo borgo alla finitima Lombardia, mediante cambio di territorî: così nel sec. XVIII, così alla prima discesa di Bonaparte (1796-97) e ancora all'epoca del blocco del 1853, ma non si poté mai raggiungere l'accordo.
Bibl.: E. Pometta, Saggi di storia ticinese, Bellinzona 1930; P. Schäfers, Das Sottoceneri im Mittelalter, Zurigo 1931.