Menelik II
Imperatore d’Etiopia (Angolela 1844-Addis Abeba 1913). Figlio del negus («re») Haile Malakot dello Shoa, fu battezzato col nome Sahle Mariam. Succeduto al padre nel 1855, fu tenuto prigioniero dall’imperatore Teodoro II fino al 1865. Liberatosi, regnò sullo Shoa (1865-89), assumendo il nome di M. II a sottolineare la propria appartenenza alla linea Salomonide. Alla morte di Teodoro (1868), aspirò senza successo al trono imperiale e durante il regno dell’imperatore Giovanni IV si dedicò a ingrandire lo Shoa a S, S-E e S-O, difendendone l’autonomia. Potenziò il proprio esercito e instaurò buoni rapporti con francesi e italiani. Alla morte di Giovanni IV ebbe il trono imperiale (1889-1913), imponendosi contro ras Mangasha. Stipulò con l’Italia il controverso Trattato di Uccialli e nel 1896 sbaragliò ad Adua un’invasione italiana. Fissò la capitale ad Addis Abeba e consolidò la sovranità etiopica attraverso riconoscimenti internazionali (1906). Avviò un processo di modernizzazione militare e tecnologica, centralizzò potere e amministrazione e ridusse le autonomie dell’aristocrazia. Colpito da paresi nel 1908, lasciò il potere nelle mani di un consiglio di reggenza guidato dalla moglie Taitu, contro il cui volere designò alla successione il nipote Ligg Iyasu (➔ Iyasu V). Le sue conquiste territoriali e la sua opera politica ne fecero il principale artefice dell’Etiopia moderna.
Sahle Mariam nasce ad Angolela, figlio del negus Haile Malakot dello Shoa
Succede al padre, ma viene tenuto prigioniero dall’imperatore Teodoro II fino al 1865
Liberatosi, regna sullo Shoa, assumendo il nome di M. II
Alla morte di Giovanni IV ottiene il trono imperiale, imponendosi contro ras Mangasha
Sbaraglia ad Adua un’invasione italiana
Consolida la sovranità etiopica attraverso riconoscimenti internazionali
Colpito da paresi, lascia il potere nelle mani di un consiglio di reggenza guidato dalla moglie Taitu
Muore ad Addis Abeba