MENINGI (dal gr. μῆνιγξ"membrana")
Sono le membrane che rivestono il sistema nervoso centrale derivate dalla meninge primitiva dell'embrione in numero di tre: la dura madre (dura mater), membrana fibrosa molto resistente; la pia madre (pia mater), membrana vascolare che riveste immediatamente la faccia esterna dei centri nervosi; l'aracnoide (arachnoidea), membrana esilissima priva di vasi e di nervi intermedia alla dura e alla pia madre.
Anatomia patologica. - Per i vizî di sviluppo v. cervello; midollo spinale; rachischisi.
La trombosi dei seni della dura madre, primitiva (marantica, autoctona) o secondaria (infiammatoria), più spesso otogena, da carie ossea, ecc., il cefaloematoma interno, l'ematoma epidurale e subdurale, emorragie da lacerazioni di vene per traumatismo da parto, ecc., costituiscono le principali alterazioni da turbe del circolo sanguigno con varia partecipazione della sostanza cerebrale sottostante alla meninge. Nella pia madre, oltre a stati congestivi passivi o attivi, in relazione rispettivamente a stasi o a processi tossinfettivi, si verificano emorragie subaracnoidali e piali o edema, da stasi o infiammatorio, delle membrane. La pachimeningite interna emorragica trova cause infiammatorie o tossiche o diatesiche: gli spandimenti fibrinosi emorragici tendendo verso l'organizzazione dànno luogo a membrane brunastre pigmentate che racchiudono del liquido sieroso igroma della dura madre): la pachimeningite esterna è di solito propagata come flogosi suppurativa. Un abnorme sviluppo delle granulazioni del Pacchioni, sorḧenti dall'aracnoide, conduce a usura dei tavolati ossei che possono esserne perforati. Le leptomeningiti diversificano per la natura dell'essudato, sieroso, fibrinoso, purulento: la forma sierosa, più comune in bambini nel corso di varie infezioni, può decorrere con gravi sintomi di compressione per l'abbondanza dell'essudato: se cronicizza si formano delle aderenze con aspetti cistoidi della pia: si richiama spesso per essi la tubercolosi o la sifilide: nella forma purulenta o fibrinopurulenta, provocata dai comuni germi piogeni, che per propagazione da focolai vicini o per via ematogena colpiscono la meninge, si forma un essudato più o meno abbondante, gialliccio o gialloverdastro, che infiltra la pia e l'aracnoide spesso spingendosi nella corteccia cerebrale lungo i linfatici perivasali costituendo focolai di meningoencefalite suppurativa o emorragica. L' essudazione inizialmente circoscritta alla sua zona d'origine, s'estende rapidamente alle meningi spinali, com'è carattere particolare della meningite cerebro-spinale epidemica, provocata dal meningococco o diplococco intracellulare di Weichselbaum (già prima descritto da A. Celli ed E. Marchiafava): s'accompagna di solito una ventriculite per propagazione dell'infiammazione lungo i plessi e la tela corioidea. La possibilità d'una cronicizzazione (meningite cronica) oltre che per la forma sierosa è riconosciuta per quella epidermica: più spesso però si sviluppa lentamente come effetto di stasi prolungata, d'intossicazioni croniche (alcool, ecc.). Nell'infezione tubercolare, a preferenza in bambini, ma senza esclusione per soggetti anche d'età avanzata, si producono per via ematogena tubercoli disseminati nella pia madre (tubercolosi delle meningi) o un essudato siero-gelatinoso o fibrinoso purulento per lo più denso, plastico (meningite tubercolare), tendente alla caseificazione, localizzato a preferenza alla base (meningite basilare), provocando compressione dei nervi cranici: spesso si riscontrano focolai multipli di meningo-encefalite della stessa natura, idrocefalo infiammatorio, diffusione spinale. La sifilide meningea è la forma più comune della cosiddetta sifilide cerebrale come infiammazione nodosa circoscritta (gomme) o come infiltrazione granulomatosa diffusa, propagandosi in un caso o nell'altro al cervello, ai vasi della base, ai nervi cranici: è relativamente precoce rispetto all'epoca della prima infezione e negli stadî iniziali della lue può verificarsi anche una meningite sifilitica a decorso acuto o subacuto. Nella paralisi progressiva con le caratteristiche alterazioni della sostanza cerebrale (periencefalite) si trovano ispessimenti e aderenze della pia con la corteccia cerebrale (leptomeningite cronica adesiva), focolai di meningo-encefalite: la forma può talvolta anche localizzarsi solo ai vasi cerebrali. I tumori primitivi delle meningi, unici o multipli, di solito in forma rotondeggiante, a dimensioni varie, di colorito grigiastro o rossastro, se molto vascolarizzati, bernoccoluti, compatti, hanno consistenza piuttosto dura e contengono spesso delle concrezioni sabbiose, psammomatose; ingrandendosi comprimono la sostanza cerebrale nella quale s'innicchiano, ma da cui possono facilmente enuclearsi, o attraversano, usurandole, le ossa craniche e protrudono da esse (fungus durae matris degli antichi anatomi). Indicati sotto nomi diversi, poi con quello di endoteliomi, oggi si considerano come meningiomi, originandosi da elementi meningei con caratteristiche proprie che dànno luogo a interessanti discussioni istogenetiche: alla genesi mesenchimale (o endoteliale), che gode ancora maggior favore, è stata contrapposta più recentemente quella neuro-ectodermica. Più rari sono gli angiomi, gli angioendoteliomi, gli angioreticulomi, o quelli originati da eterotopie gliali, i lipomi, ecc.; relativamente frequenti gli osteomi. I tumori secondarî per diffusione o continuità o per metastasi sono rari; alcune forme di sarcomatosi secondaria possono simulare una pachimeningite interna.